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Dal Campidoglio alla Chiesa degli Artisti, il saluto al batterista dei Pooh negli stessi luoghi di Proietti

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Un funerale in forma privata e segnato anche dalle direttive anti-Covid. Che però non ha tenuto lontani i fan che per decenni hanno ascoltato e cantato le note dei Pooh. Così è stato accolto il feretro di Stefano D’Orazio, lo storico batterista e paroliere dei Pooh scomparso venerdì sera a 72 anni a causa delle complicanze legate al coronavirus.

La salma prima è stata portata in Campidoglio per un omaggio da parte della città, per poi raggiungere la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma, dove solo pochi giorni fa la Capitale ha salutato Gigi Proietti.

 

 

Tanti i volti noti presenti. A partire dal collega Roby Facchinetti, che durante le esequie ha letto la preghiera degli artisti. E con lui c’erano tutti gli altri storici membri della band come Dodi Battaglia, Riccardo Fogli e Red Canzian. E anche tanti altri amici e amiche dello spettacolo, come Lorella Cuccarini e Fausto Brizzi.

La commozione e la vicinanza non è mancata neanche da parte della Polizia locale, che sui social ha sottolineato che è «stato un onore scortare il grande musicista Stefano D’Orazio: ci stringiamo con affetto intorno ai suoi cari». Durante le celebrazioni i presenti accorsi fuori dalla Chiesa hanno intonato le canzoni dei Pooh, sopratutto «Pensiero», alternandole a lunghi applausi rivolti alla memoria dello storico musicista.

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