INTERVISTA
Irende Grandi torna sul palco alla Cavea: "Sarà uno show pieno di energia"
È il suo primo concerto dopo il lockdown e non poteva non affrontarlo con tutta l’energia che l’ha sempre contraddistinta. Domani, 22 luglio, torna a Roma sul palco della Cavea del Parco della Musica Irene Grandi, con il suo Power Trio composto da Saverio Lanza alle chitarre e cori, Piero Spitilli al basso e Fabrizio Morganti alla batteria.
“Siamo contenti di ripartire – ci ha detto Irene- anche se allo stesso tempo preoccupati perché la musica non sta ripartendo come avremmo sperato, tanti aspetti non ci aiutano ma noi andiamo avanti. Per chi verrà stasera sarà una bella esperienza, un qualcosa di inedito, visto il distanziamento, probabilmente questo tipo di concerti portano a vivere un’esperienza quasi più personale con l’artista”.
Che tipo di live proporrà con il suo Power Trio?
“Ho pensato a un live energico, di impatto, abbiamo tutti voglia di lasciarci andare, di partecipare anima e corpo. Per questo sarà un concerto un molto rock, con chitarra, basso e batteria, in cui daremo precedenza ad alcuni pezzi proprio per ridare energia a questa ripartenza. Non mancheranno anche i momenti più poetici e intimi e poi, per questa data, abbiamo pensato a un nostro personale omaggio Ennio Moricone con la ballata n2 di Sacco e Vanzetti. Mi sembrava un giusto omaggio visto anche palco che ci ospita”.
Proporrà anche i suoi nuovi singoli? È reduce da Sanremo con “Finalmente Io” e dal recente “Devi volerti bene”.
“Assolutamente sì, sarà bello proporli dal vivo. “Finalmente io “è un ritratto con pregi e difetti di un’intrepida cantante che si mette a nudo, mi piaceva l’idea di tornare Sanremo con un autoritratto fatto di caratteristiche in cui molti si possono riconoscere e mi farà molto piacere proporre in concerto questa canzone che tra l’altro dal vivo ha anche un grande impatto. La stessa cosa vale per “Devi volerti bene”, un altro brano che mi sta regalando grandi soddisfazioni e il cui messaggio in questo momento è quanto mai attuale. Ma per la scaletta ho pensato anche a rispolverare qualche mio vecchio pezzo per i miei fan storici. Insomma i grandi classici non possono mai mancare ma in ogni tournée è sempre importante trovare qualcosa di nuovo”.
Qualcosa di assolutamente inedito lo ha fatto lo scorso primo maggio con la sua performance in piazza della Signoria.
“È vero, è stata un’esperienza forte, suggestiva, per me meravigliosa; sentire la mia voce e la chitarra che riempivano una Firenze vuota è stata una grande grande emozione che in qualche modo mi ha anche ridato forza. Probabilmente è stata una delle cose più belle, drammatiche e per certi versi anche romantiche che ho fatto; il brano poi, “La cometa di Halley”, ha una sua forza molto evocativa”.
Insomma nel concerto di stasera riprenderà un po’ l’approccio del suo recente doppio album “Grandissimo” che rappresenta i sui primi 25 anni di carriera?
“Sì, un approccio simile a quello di “Grandissimo”, sarà come fotografare un percorso 25ennale con tante canzoni dal ‘94 al 2020, ma ci saranno anche brani che nel disco non ci sono e che ho voluto rispolverare proprio per questo live”.
Ma come vede Irene la musica nei prossimi mesi, è ottimista?
“È tutto da inventare di nuovo, voglio essere ottimista perché per me è sempre importante crederci. Nel periodo di lockdown ho sentito la vicinanza di tanti amici autori e alcune idee nuove sono nate. Diciamo che l’inverno che ci aspetta per me potrà essere un’occasione per scrivere cose nuove. Certo, se le cose invece andranno meglio del previsto, ben venga, Irene è sempre pronta risalire sul palco”.