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Fedez sbrocca: giornalisti di m***! Uffizi in tendenza solo per Chiara Ferragni...

Giada Oricchio

Fedez difende come un leone la moglie Chiara Ferragni: "Informatevi! Gli Uffizi in tendenza grazie ai vaffa che si prende da giorni. Giornalisti di mer***. Siete la cloaca del giornalismo contemporaneo".

Chiara Ferragni fa foto negli Uffizi, Chiara Ferragni scatta dentro la Cappella Sistina. Orrore! È una viziata privilegiata da insultare e trascinare in polemiche inutili. L'imprenditrice digitale ha l'abitudine di farsi scivolare le cose addosso e infatti ha replicato all'indignazione a un tanto al chilo con un'Instagram Stories in cui sorride: "Io che penso a quando si scoprirà il vero motivo per cui ero agli Uffizi". Fedez, invece, è più fumino e davanti a ingiustizie e mistificazioni si arrabbia e protesta ad alta voce. Questa volta si è incavolato di brutto e novello Lancillotto dall'armatura scintillante ha sfoderato l'iPhone in difesa di Chiara-Ginevra e ha fatto un liscio e busso (con aria un po' saccente) a un noto critico d'arte autore di un articolo dal titolo: "La Venere Ferragni riduce Botticelli a tormentone social".

  

 

Il rapper e imprenditore ha pubblicato una serie di Instagram Stories: "Le priorità dell'informazione e  dell'indignazione nel nostro paese dovrebbero essere altre. Ma tant'è. Cosa vuol dire tormentone social?! Perché nel titolo c'è Chiara Ferragni e non gli Uffizi mentre nell'articolo si legge che il problema non è lei, ma gli Uffizi? Se nel titolo non ci fosse stata lei l'articolo lo avrebbero letto molte meno persone. Siete come Novella 2000. Avete creato una polemica del ca**o. La profanazione di Chiara sarebbe perché ha fatto uno shooting in un luogo d'arte ma cari giornalisti vi do uno scoop: sono già stati fatti. E non sapete quale sia il progetto, quindi parlate senza sapere! Perché non vi siete indignati negli altri casi?! Altro scoop: la foto con il quadro dietro la fanno tutti i turisti. Questo acclarato critico d'arte chiude dicendo che non è Botticelli ad aver bisogno di Chiara Ferragni, ma il contrario. E chi ha mai detto il contrario? Il problema è che siete voi giornalisti ad aver bisogno di Chiara Ferragni per vendere 4 copie di me**a in più e aizzare una polemica totalmente inutile. Voi siete la cloaca e la deriva del giornalismo contemporaneo".

 

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Fedez ha anche specificato che la moglie non è stata pagata, ma che si tratta di un progetto non ancora ufficializzato (bastava leggere i tag per scoprire che è a favore della promozione della cultura, nda) e che avrebbe gradito tanta "promozione" per salvare luoghi di cultura come Fondazione Pomodoro costretta a chiudere qualche anno fa. Gli insulti social alla moglie hanno fatto perdere le staffe a Fedez che con amara ironia ha precisato: "Uffizi e Cappella Sistina in tendenza su Twitter grazie ai vaffa che si è presa. Portiamo in alto la cultura italiana. Non vedo l'ora che questo 2020 finisca presto. Ogni giorno indignazione facile e perbenismo inutile".

Il rapper ha anche ricordato che Beyoncé ha posato davanti alla Gioconda e Mahmood ha appena rilasciato in video girato all'interno del Museo egizio di Torino. Fedez ha chiuso il suo intervento con una dedica alla moglie: "Ti amo e guai a chi ti tocca!". Sono diversi mesi che "The Ferragnez" vengono coinvolti loro malgrado in bagatelle pretestuose che sembrano avere lo scopo di minarne la credibilità e l'immagine. Clamorosa la lite sfociata in querela del Codacons a Fedez che, insieme alla moglie, aveva avviato una raccolta fondi milionaria per creare posti letto all'Ospedale San Raffaele durante il Coronavirus. Anche in questo caso, la Ferragni è stata condannata senza processo: lo shooting agli Uffizi coinvolge Vogue, ma anche un'associazione no profit di Hong Kong che promuove progetti educativi e artistici. E fa specie soprattutto pensando che sono tra i pochi vip ad aver mantenuto la promessa di fare vacanze in Italia per aiutare il settore del turismo in grave crisi. Sembra che "The Ferragnez" acchiapino invidia più di quanto faccia un lato B in primo piano su Instagram. O semplicemente gli italiani non hanno ancora imparato a "perdonare" il successo ai loro connazionali. 

 

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