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Sanremo 2017, Lele trionfa fra i Giovani: "De Filippi insegnante di vita"

Il 19enne di "Amici" si aggiudica il derby campano con Maldestro

Silvia Sfregola
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Lele, al secolo Raffaele Esposito, 20 anni, napoletano. È lui il vincitore del 67esimo Festival di Sanremo fra le Nuove proposte. Studia pianoforte da quando ha 6 anni, entra in conservatorio e, nel 2016, accede alla fase serale di "Amici". Dal talent a Sanremo il passo è breve e l'affetto dei suoi fan, che già lo seguivano durante il programma Mediaset, insieme al voto della giuria di qualità, l'hanno portato alla vittoria finale. "Sono felicissimo - commenta incontrando la stampa - di piccolo grande traguardo. Sanremo fa parte della cultura italiana e per me è un onore avere vinto". Quando gli si chiede il perché del lungo abbraccio con Maria De Filippi, dopo la proclamazione del vincitore, risponde: "Il primo pensiero è andato ai miei genitori e ai miei insegnanti. I miei sono stati le mie fondamenta e vorrei riuscire ad abbracciarli entrambi perché non è facile dare amore nel modo in cui me lo danno loro. È più che riconoscenza, è stima. Poi ho avuto la fortuna di avere degli insegnanti molto formativi, degli insegnanti di vita. Maria è una di queste. È stata un'insegnante di vita, è stata fondamentale nel mio percorso". Per quanto riguarda questo Festival, la persona a cui Lele è più grata è Carlo Conti, perché "ha dato una possibilità a noi giovani che prima non ci era stata mai stata concessa: esibirci in prima serata ci ha messi in condizioni di avere un'opportunità". Per il futuro, i sogni sono tanti: "Mi hanno insegnato a lavorare sodo e a fare le cose passo dopo passo. Ciò che più mi preme è il disco che è uscito ieri. Voglio costruire piano piano perché è il mio modo di fare le cose, con tranquillità impegno e sacrificio perchè non piove nulla dal cielo". Il fatto di arrivare da un talent lo spinge a chiedere a tutti di non avere pregiudizi: "Vorrei che fossimo giudicati per quello che facciamo". "Sarei bugiardo e ipocrita - commenta - a dire che il fatto di aver fatto tv prima non mi abbia aiutato, dandomi il vantaggio di essere già conosciuto. Ma Sanremo fa storia a sé e dimostra che se poi la tua canzone non piace, puoi aver fatto 7 talent e 5 dischi ma non cambia nulla".

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