IL FUTURO DELL'ITALIA
Le ragioni del “No” in cinque punti
Nel saggio di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, e della giornalista Silvia Truzzi, "Perché No - Tutto quello che bisogna sapere sul Referenzum d’autunno contro la riforma Boschi-Verdini" (edizioni Paper First) è racchiuso un vademecum ragionato che evidenzia i motivi per avversare la riforma promossa con il referendum costituzionale. I due autori individuano 35 punti, qui ne scegliamo i cinque più rilevanti. 1. Premio di maggioranza abnorme, superpoteri al premier "Il premio di maggioranza alla Camera è abnorme rispetto al partito più votato; alla Camera ogni capolista bloccato potrà candidarsi in 10 circoscrizioni come specchietto per le allodole; il premier avrà uno strapotere incontrastato e incontrastabile: come 'capo' del primo partito diventerà padrone del governo e del Parlamento. Potrà scegliersi il presidente della Repubblica, ma anche i membri della Consulta e del Csm di nomina parlamentare, i componenti delle Autorità 'indipendenti', l’amministratore delegato e il Cda della Rai. E cambiare la Costituzione a suo piacimento". 2. Assenza di contropotere "Nel nuovo Parlamento il premier non si ritroverà di fronte alcun contropotere. Nessun controllo 'esterno' di bilanciamento e nessun controllo 'interno': i diritti delle minoranze parlamentari non sono codificati esplicitamente. La 'riforma' regala l’immunità parlamentare a 100 incaricati, senza averne il diritto". 3. Scompaiono le autonomie territoriali Mentre nasce il cosiddetto "Senato delle Autonomie e dei Territori", le autonomie territoriali "scompaiono. Le Regioni ordinarie conteranno molto meno, mentre le 5 a statuto speciale (spesso folli centri di spesa e spreco) saranno più forti di prima". SCARICA "LE RAGIONI DEL NO" DI ALESSANDRO PACE, PRESIDENTE DEL COMITATO PER IL NO 4. Resta un bicameralismo più complicato "La 'riforma' in realtà "non abolisce il bicameralismo: continueremo ad avere una Camera e un Senato che si rimpalleranno le leggi col classico sistema bicamerale… Sono ben 22 le categorie di norme che restano bicamerali". 5. I tempi dell’item legislativo si allungano "Non si accorciano i tempi, in media molto brevi, dell’iter legislativo, che al contrario si complica e allunga. I possibili procedimenti legislativi, che oggi sono soltanto 2 (quello ordinario e quello costituzionale) diventerebbero addirittura 10. I senatori part-time divideranno il loro lavoro settimanale tra alcuni giorni dedicati alle funzioni legislative e altri riservati agli impegni nei Comuni o Regioni".