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La Meloni esulta: "FdI-Lega, governo possibile"

Giorgia Meloni

E si può fare pure senza Forza Italia

Silvia Sfregola
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Giorgia Meloni non ha il tempo di sorridere. Il 6,4% di Fratelli d'Italia alle Europee è un risultato ottimo, ma la leader del partito ora punta direttamente al bersaglio grosso: la caduta del governo gialloverde. «Questo risultato non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Nei prossimi mesi cresceremo ancora di più», dice senza giri di parole. L'avanzata della destra sovranista: «È un dato straordinario e l'unico che non era stato previsto dai sondaggi. Siamo stati la sorpresa delle elezioni e lo avevo preannunciato», argomenta ancora. Una crescita che, nei pensieri di Meloni, potrebbe portare Fratelli d'Italia fino a Palazzo Chigi. «Gli italiani hanno detto chiaramente che non vogliono il M5S al governo e che un'altra maggioranza, formata da Lega e Fratelli d'Italia è possibile. Salvini li ascolti», dichiara dicendosi pronta ad assumersi la responsabilità di formare un nuovo esecutivo. Un accordo fra sovranisti doc che: «Può bloccare i migranti e fare pure la flat tax, magari abolendo il reddito di cittadinanza». Un obiettivo che si può raggiungere solamente con un passaggio alle urne. Se il governo gialloverde dovesse cadere, quindi, l'unica via sono le elezioni e mai e poi mai un esecutivo tecnico che Fratelli d'Italia vede come il fumo negli occhi. A far cantare vittoria a Meloni è soprattutto il sorpasso su Forza Italia in alcune regioni del nord produttivo, dal Veneto (6.8% contro 6,1%) al Friuli Venezia Giulia (7,6% contro 6,7%) e l'exploit del Lazio con il 9%. La parabola ascendente di Fratelli d'Italia rispetto al partito di Silvio Berlusconi fa ipotizzare un futuro da seconda forza del centrodestra con gli 'azzurrì eventuali terzo commensale della tavola, ma senza avere troppa voce in capitolo in un menù dal sapore rigorosamente sovranista: «Una maggioranza c'è anche senza di loro», dice Meloni a chiare lettere invitando Forza Italia a prendere posizioni nette, a partire dall'atteggiamento da tenere al prossimo Parlamento Europeo. «Vorrei che chiarisse in queste ore se è disposta a mettere voti di parlamentari eletti nel centrodestra in un accordo con il Pse che è il Pd in Europa», dice Meloni. Se non è un avviso di sfratto poco ci manca. Al governo con Meloni chiude però la porta Salvini: «Io ho chiesto agli italiani un voto per cambiare l'Europa non per creare maggioranze diverse a livello nazionale e far saltare i tavoli. Se i 5 stelle torneranno dialoganti, costruttivi e rispettosi c'è tanto da fare. Ne riparleremo tra 4 anni».

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