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Lezione di Le Pen a Macron, Orban oltre il 50%

Davide Di Santo
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Popolari e Socialisti senza più maggioranza a due, ma il blocco 'europeista' con i Liberali dell'Alde supera la soglia del 50% e con i Verdi potrebbe arrivare a quasi 500 deputati. In crescita i partiti 'sovranisti' in Italia, Francia e Gran Bretagna, che restano però minoranza a Strasburgo. Questo il quadro del nuovo parlamento che si va disegnando dopo il voto delle elezioni. Un voto molto partecipato, con un'affluenza che dopo 20 anni torna in crescita dopo troppe stagioni di calo e supera il 50%. Ma che consegna ai prossimi anni un Parlamento frammentato. Popolari e i socialisti, le due tradizionali famiglie politiche che da sempre reggono le sorti dell'Unione, perdono circa una quarantina di seggi a testa. Guadagnano invece i liberali che malgrado la sconfitta di Emmanuel Macron in Francia superano quota 100 seggi, guadagnandone circa 40. Molto bene i Verdi, che si aggirano attorno a 70 deputati, in crescita di 20 seggi grazie al buon risultato di Germania, Belgio, Francia e Irlanda. In chiaroscuro invece la performance dei 'sovranisti'. La destra cresce in Francia, con Marine le Pen che sfiora il 25% e in Italia, con la Lega primo partito. Tiene bene in Polonia e registra un vero e proprio boom nell'Ungheria di Viktor Orban, dove supera il 50%. Ma non sfonda in nessuno degli altri Paesi Ue: perde in Austria dove l'Fpo sconta l'Ibiza-gate', cala in Danimarca, dove il Partito del popolo alleato di Salvini dimezza i consensi e passa all'11,8 per cento contro il 26,6 per cento del 2014, scompare in Olanda, dove l'altro alleato di Salvini Geert Wilders non supera lo sbarramento e non ottiene nemmeno un seggio. Nel complesso la somma dei gruppi 'euroscettici', dai Conservatori dell'Ecr all'Enf della Lega fino all'Efdd dove siede il M5S, si ferma a circa 170 seggi, una soglia molto lontana dalla maggioranza di 367 deputati che serve per 'governare' i Parlamento europeo. Dopo aver contato l'ultima scheda si comincerà a guardare al futuro. L'ipotesi più probabile è che dopo aver acquisita la fine del monopolio Ppe-Pse, si lavori a una maggioranza più larga che includa liberali e Verdi. Margrethe Vestager, candidata di punta dell'Alde, ha gia' fatto capire di essere pronta. "Ho lavorato per 5 anni per rompere i monopoli. E' quello che e' accaduto questa sera. Il monopolio e' stato rotto. Possiamo fare le cose in modo diverso, con un'alleanza piu' larga", ha detto strizzando l'occhio a socialisti e Verdi. Il Ppe resta prima forza, ma incassa la sconfitta. Il suo candidato, alla guida della commissione, Manfred Weber, ha gia' di fatto annunciato un passo di lato ammettendo la necessita' di dover allargare il campo. Anche i Verdi hanno fatto capire di essere pronti, ma "non firmando cambiali in bianco". Sembra esclusa, almeno per ora, una possibile alleanza tra Popolari e sovranisti: oltre alle condizioni politiche infatti, mancano i numeri. Ppe e tutti i gruppi euroscettici insieme non arriverebbero alla maggioranza. SALVINI: CON LE PEN E ORBAN CAMBIAMO L'UE - "Il risultato delle elezioni significa più lavoro per tutti da domani. Ho sentito Orban che è sopra il 50%, ho sentito Le pen primo partito in Francia e sto cercando Farage: è un voto che ci permette di cambiare l'Europa". Lo dice Matteo Salvini a La7. 

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