Da moratoria fiscale a bonus vacanze: le proposte di Anpit per rilanciare il turismo
Una moratoria fiscale che preveda la cancellazione di tutti gli adempimenti fiscali del 2020 e del 2021; un bonus villeggiatura che consenta la deducibilità in cinque anni di tutte le spese sostenute per le vacanze godute in Italia dal 1 giugno al 31 dicembre 2020 per un ammontare complessivo pari a 5000 euro; emissione di buoni acquisto da parte dei ristoranti spendibili nel 2020 e nel primo semestre 2021; congelamento di tutti i pagamenti per le imprese fino al 31/12/2020; semplificazione delle procedure di accesso agli ammortizzatori sociali per dare immediato sostegno al reddito ai lavoratori rimasti a casa. Queste le principali misure per le imprese che Anpit, l'Associazione nazionale per l'Industria e il Terziario, chiede al Governo per far fronte alla crisi delle aziende del settore turistico. “Abbiamo chiesto al premier Conte un incontro per presentare le nostre proposte che vanno nella direzione del rilancio di uno dei pilastri dell'economia italiana- dichiara Federico Iadicicco, presidente di Anpit –È necessario intervenire e al più presto con misure d'impatto che prevedano interventi immediati, diretti e indiretti”. Il pacchetto di misure fa seguito ad un'indagine effettuata nei giorni scorsi da Anpit su circa 400 aziende associate sparse su tutto il territorio nazionale. In base alla ricerca, l'89,5% delle imprese ha delle riserve rispetto ai provvedimenti adottati dal Governo riguardo gli ammortizzatori sociali, a causa della complessità delle procedure e dei tempi di erogazione. Tuttavia, la quasi totalità (96%) dichiara che ne farà uso. Quanto ai provvedimenti per l'accesso al credito e la liquidità, l'84,5% delle aziende teme le tempistiche troppo lunghe per le erogazioni, ma comunque l'87% di loro dichiara che ne usufruirà. Per il 94% delle aziende turistiche, la durata delle sospensioni degli adempimenti fiscali è troppo breve così come è eccessivamente ravvicinata l'eventuale rateizzazione del pagamento dovuto. La totalità di loro, ad ogni modo, dichiara che ne farà uso. In generale, poco più della metà delle aziende (58%) si dice fiduciosa rispetto alla ripresa della propria attività, mentre il 19% ritiene che il Covid -19 abbia compromesso il loro futuro imprenditoriale. “I numeri parlano chiaro - aggiunge Iadicicco - Siamo di fronte a un preoccupante grado di incertezza delle imprese del settore, che amplifica le paure rispetto al futuro. Ecco perché riteniamo che questo pacchetto di misure possa essere un incentivo per la ripresa del settore”. In particolare, questi i provvedimenti proposti. Bonus villeggiatura. La misura prevede la deducibilità delle spese sostenute per le vacanze in Italia relative a trasporto, ospitalità, musei, fiere, parchi, stabilimenti balneari e termali, agenzie turistiche, attività sportive connesse alle ferie, ristorazione anche da asporto, bar, gelaterie. Il modello è quello dei bonus ristrutturazione, facciata o altri similari. Tale misura prevede uno stanziamento complessivo di 25 miliardi nell'arco del quinquennio 2021-2025. Moratoria fiscale. Anpit chiede la cancellazione di tutti gli adempimenti fiscali del 2020 e del 2021 per consentire alle aziende del settore di resistere in questa fase difficile e di massimizzare gli auspicabili ricavi del 2021, il cui mancato carico fiscale potrebbe in parte sopperire ai mancati ricavi 2020. Buoni ristorazione. Tali buoni avrebbero un costo per il consumatore inferiore del 10% rispetto al loro potere di acquisto ed a fronte di questo, verrebbero esclusi dai ricavi aziendali nel 2020 rientrando per l'80% nei ricavi 2021. Zero burocrazia. Il provvedimento ha come obiettivo la semplificazione delle procedure di accesso agli ammortizzatori sociali per dare immediato sostegno al reddito ai lavoratori rimasti a casa attraverso l'eliminazione delle procedure di informazione, consultazione ed esame congiunto con le organizzazioni sindacali previste ex art. 19 del decreto Cura Italia; l' azzeramento dei tempi di attesa e l'attivazione del pagamento degli ammortizzatori sociali entro e non oltre il 20 aprile, anche mediante il sistema creditizio garantito dallo Stato. Impresa Italia. La richiesta di Anpit è che vengano congelati tutti i pagamenti, fiscali e contributivi, per le imprese fino al 31 dicembre 2020. Per quanto riguarda l'accesso al credito con garanzia statale, oltre ad un'impellente e già ampiamente manifestata richiesta di semplificazione di tutte le pratiche di accesso per ottenere il finanziamento in tempi quanto più possibile ristretti, Anpit chiede un ulteriore sforzo sotto il profilo dei costi - con un tasso massimo per il finanziamento dello 0,2%- e dei rimborsi a 20 anni.