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L'Intelligenza artificiale ci ruba il lavoro

Fabio Massimo Zanzotto (professore associato Università di Roma Tor Vergata)
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A poco a poco i giornali stanno rivelando il fantastico futuro che l'Intelligenza Artificiale ci riserva. Ovunque ci saranno macchine intelligenti pronte ad aiutarci. Purtroppo, questo luminoso futuro ha un lato oscuro: una drammatica contrazione del mercato del lavoro prima che questo trovi una sua nuova dimensione. Quindi, nel prossimo futuro ci troveremo con schiere di persone alla ricerca di un lavoro che avranno bisogno di un supporto finanziario per vivere e riqualificarsi per lavori che ancora non conosciamo. Fortunatamente, questa possibile crisi del mercato del lavoro ha un antidoto incorporato. Infatti, l'ascesa dell'Intelligenza Artificiale è sostenuta dal più grande furto di conoscenza degli anni recenti. Le intelligenze artificiali stanno estraendo conoscenza da ignari lavoratori analizzando le loro interazioni lavorative. Facendo con passione il loro lavoro, questi lavoratori stanno scavando la loro fossa. Quindi, come possibile soluzione, proponiamo il concetto di Human-in-the-loop Artificial Intelligence (HIT-AI) come un paradigma più giusto per costruire sistemi basati sull'intelligenza artificiale. L'HIT-AI riconosce che ogni sistema basato sull'intelligenza artificiale sfrutta in qualche modo conoscenza umana. Quindi, nello schema HIT-AI, tutti i guadagni accumulati usando sistemi di intelligenza artificiale dovranno essere redistribuiti a tutti coloro che hanno fornito conoscenza per costruirli. Come moderni briganti della foresta di Sherwood, i ricercatori in HIT-AI devono combattere per una Intelligenza Artificiale "Robin Hood" che dà indietro quello che ruba.

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