Sanremo 2018, tocca ai giovani. Baudo superstar sul palco dell'Ariston
Il Festival di Sanremo parte in sordina. Dopo il ciclone Fiorello sarebbe stato difficile per “il Dittatore Baglioni” trovare un one man show capace di far volare gli ascolti. Baglioni, complice la bella Michelle Hunziker, ripiega su canzonette disneyane sperando di carpire l'audience dei più piccoli. La sospensione di Ermal Meta e Fabrizio Moro in attesa di accertamenti dopo che alcuni versi della loro canzone sono risultati identici a quelli di un brano già presentato a Sanremo Giovani nel 2016 non fa bene alla kermesse. "L'esibizione è rimandata a domani - spiega al pubblico Michelle Hunziker - noi siamo corretti e dobbiamo fare così". “Massima solidarietà” è il coro di tutti i colleghi. La serata lancia i primi quattro giovani delle “Nuove Proposte”: Lorenzo Baglioni, Alice Caioli, Giulia Casieri e Mirkoeilcane. Il primo verdetto della sola giuria popolare (che vale per il 30% ndr),Alice Caioli. Secondo Lorenzo Baglioni, terza Giulia Casieri. Chiude Mirkoeilcane. “Devo ringraziare una persona che in questi giorni mi è stata molto vicina, non solo fisicamente ma anche umanamente, una grande artista, voglio stringerla in un grande abbraccio", dice Favino, mentre Michelle Hunziker sorride pensando che i complimenti siano per lei. Ma gli apprezzamenti vanno alla violinista, che Favino chiama prima Silvia, poi Francesca, stampandole un bacio sulla guancia. E poi conclude: "Ti devo un frego" che in foggiano vuol dire “ti devo moltissimo”. Tornano questa sera i dieci dei venti Campioni che si sono già esibiti ieri. Le Vibrazioni, Nina Zilli sono i primi in scaletta. Le loro esibizioni confermano le votazioni di ieri. I primi super ospiti sono Il Volo con Baglioni rendono omaggio a Sergio Endrigo in “Canzone per te”. Meglio l'originale. Diodato Roy Paci sono i più applauditi della sala stampa Lucio Dalla. Ma la vera star della serata è “Sua Pippita” Pippo Baudo, all'Ariston per festeggiare le sue tredici edizioni. Padrone del palco legge una lettera al Festival. "Caro Sanremo, sei stato tanto buono con me" continua Pippo. Ho ballato con Madonna, ho baciato Sharon Stone, poi Luciana Littizzetto. Ricordo il bis di Whitney Houston. Ricordo con orgoglio di aver portato Springsteen. Quante canzoni abbiamo lanciato. Sanremo è Sanremo se si cantano le canzoni… dopo”. E Standing ovation fu. Infine super Pippo presenta Elio e le Storie Tese che fecero un suo Festival nel 1996. Biagio Antonacci gioca facile con “Mille giorni di te e di me” più parlata che cantata. Baglioni gli viene in aiuto delicatamente. Chapeau. Pierfrancesco Favino sballa gli ormoni della platea femminile per un “momento della cultura". Rende Garcia Lorca comprensibile anche al pubblico del Festival trasformandolo nella hit estiva “Despacito” con coreografia di ballerini e della Hunziker. La scaletta della serata è completamente stravolta. Imparare ad amarsi del trio Vanoni-Pacifico- Bungaro si conferma tra le canzoni più belle. È la volta di Red Canzian ma bisogna fare presto. Sono le 23.33. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia di oltre trenta minuti. Sting è l'ospite internazionale che intona una non perfettissima “Muoio per te” e poi duetta con Shaggy in “Don't Make Me Wait”. È la volta di Franca Leosini. Con Baglioni mette su una gag in puro stile “Storie Maledette” (programma che la Leosini conduce su Rai 3 ndr) sulle note di “Questo piccolo grande amore”. Alla fine la canta a squarciagola. Ron, Renzo Rubino che si è ritrovato sul palco al posto della coppia sospesa Meta-Moro. Claudio ha voglia di cantare. Il Volo torna in scena con “La vita è adesso”. Ripetiamo, meglio solo. Tornano a cantare Annalisa e i Decibel. I cantanti, finalmente, si sono tutti esibiti. Il festival dell'italianità culmina con la performance di Roberto Vecchioni e la sua “Samarcanda” a cui si aggiunge Baglioni. Torna come ospite Vecchioni per celebrare la poesia in musica e dunque la canzone d'autore con la sua straordinaria valenza educativa per le nuove generazioni con le quali non ha mai smesso di dialogare. I testi delle canzoni in gara al festival sono tutti attenti, ben curati e senza retorica. In fin dei conti la canzone deve essere bella e vera. Sono molto contento di essere qui. È un bel Sanremo, corrisponde ai miei gusti", racconta. Lascia il palco intonando "Chiamami ancora amore", canzone vincitrice del Festival nel 2011. Sul Mago Forest potevano soprassedere. È l'una della notte. Abbiamo la classifica del voto della sala stampa giornalisti che ha un peso del 40%. Trionfano Diodato e Roy Paci, Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico, Ron. Non ci resta che dire. All'Auditel, domani, l'ardua sentenza.