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Al San Raffaele nuovi laboratori di ricerca

Il sottosegretario Durigon (foto Francesco Benvenuti)

Inaugurati altri 3 centri di avanguardia. E arriva la «Piattaforma biotech 4.0», progetto finanziato dal ministero

Silvia Sfregola
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Ritorno al futuro per la ricerca dell'istituto San Raffaele Pisana di Roma: sono stati inaugurati ieri 3 nuovi laboratori di neuroscienze, oltre alla presentazione del progetto di "Piattaforma Biotech 4.0". Salgono così a 15 i laboratori del Centro dedicato alle ricerche sulla comprensione dei meccanismi che comportano l'insorgenza di patologie come il Parkinson, l'Azheimer e la sclerosi multipla. E, ad affiancare la ricerca, arriva la "Piattaforma Biotech 4.0", il progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico per 36 milioni di euro che avrà come obiettivo principale quello di erogare servizi unendo il mondo della ricerca italiana con le industrie del farmaco e biotecnologie. A tagliare il nastro dei nuovi laboratori e presentare il progetto è intervenuto il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico, Claudio Durigon. «Non ci può essere futuro se non c'è ricerca. La ricerca è il primo obiettivo che come Governo dobbiamo rilanciare e lo devono fare anche le Regioni. Partecipare a un evento del genere significa vedere come gli imprenditori si uniscono e provano a dare forza all'Italia. Ma quello che ho visto oggi qui, non è solo professionalità ed esperienza. Ho visto tanta passione, che secondo me è il valore aggiunto determinante ancora più importante se si parla di salute - ha sottolineato Durigon - C'è bisogno di accompagnare e dare risposte agli imprenditori, non solo sul fronte dei finanziamenti ma anche mettendo in risalto le competenze e le idee. I centri di ricerca sono determinanti anche per l'indotto, per l'industria. L'Italia ha due fondamentali risorse, una la qualità del personale e l'altra la ricerca. La ricerca è fondamentale». Lo è anche per il rettore dell'Università Telematica San Raffaele Roma, il professor Enrico Garaci, che ha illustrato il progetto appena inserito nel contratto istituzionale di sviluppo, siglato il 24 giugno scorso da Invitalia, che l'ha indicato all'ottavo posto della lista dei 40 immediatamente realizzabili: «La Piattaforma Biotech 4.0 è realizzata attraverso una partnership pubblico-privata molto rilevante. Da un lato ci sono aziende e dall'altro istituzioni scientifiche, università comprese, che danno il loro contributo per la realizzazione di prodotti di servizio che renderanno sicuramente più competitive le imprese, fornendo loro un patrimonio di conoscenze utile a realizzare obiettivi a livello mondiale. Il finanziamento consentirà di coinvolgere ricercatori italiani e anche di elaborare progetti che attraggano chi è andato via dall'Italia per farli rientrare. Noi - ha concluso il professor Garaci - mettiamo questa esperienza a disposizione del Governo per sviluppare analoghi interventi anche in altre parti d'Italia». Il progetto, infatti, coinvolge anche la Regione Puglia, l'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, il Consorzio Technoscience e importanti aziende nutraceutiche della Calabria perché la nuova piattaforma offrirà servizi per la produzione del farmaco. «Anch'io mi auguro che questo possa essere il primo di una serie di progetti da replicare in altre Regioni», ha auspicato il sottosegretario Durigon.

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