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Le feste di Pasqua tra chili e calorie

Uova di cioccolata, colomba e pastiera: quale fa ingrassare di meno?

Fabiana Pellegrino
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Per tutti o quasi siamo già in piena corsa alla prova costume. Prima di presentarsi all'appuntamento con l'estate senza i chiletti di troppo messi via durante l'inverno, resta da affrontare un ultimo scoglio ad elevato tasso calorico: la Pasqua. In questo periodo è praticamente impossibile sottrarsi ai grandi pranzi con i parenti, alle grigliate con gli amici e, soprattutto, al consumo smisurato di dolci e cioccolato. Le indiscusse regine delle prossime giornate sono infatti uova di cioccolato, colomba e pastiera. Purtroppo, chi tiene alla forma fisica, ma anche alla salute, dovrà però limitarsi nella quantità di dolci ingeriti e fare una scelta, seppur dolorosa. E allora, guardando alle calorie, quale tra le leccornie sarebbe meglio scegliere per salvare la linea? Top Doctors, la piattaforma online che seleziona e mette a disposizione degli utenti un panel formato dai migliori medici specialisti di tutto il mondo, ha provato a rispondere alla fatidica domanda analizzando l'apporto calorico dei tre grandi classici della tradizione pasquale. La pastiera non è proprio dietetica, ma è sicuramente più “leggera” in termini di calorie rispetto ai dolci del nord. Saranno contenti i napoletani perché, considerando solo le calorie e non i valori nutrizionali, il più dietetico - si fa per dire - è proprio il dolce partenopeo. La pastiera contiene infatti in media 385 calorie ogni 100 grammi, anche se molto dipende dalla ricetta seguita. Sicuramente non è adatta se siamo in ferreo regime alimentare, ma durante le feste sgarrare è d'obbligo: via libera quindi all'iconica pasta frolla farcita con impasto a base di ricotta, frutta candita, zucchero, uova e grano bollito nel latte. Passiamo ora alla tradizionale colomba. In questo caso le stime sono mediamente di 393 calorie per 100 grammi. Non ci si riferisce ovviamente alle innumerevoli varianti dell'iconico dolce, ma all'impasto originale nato in Lombardia, a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle. Insomma, se forma e nome evocano leggerezza e leggiadria, lo stesso non si può dire dell'apporto calorico. Concludiamo con le uova di cioccolato, le più caloriche, ma anche le più ricche di tante qualità. Le uova, e il cioccolato in generale, superano infatti le 500 calorie per 100 grammi, posizionandosi al primo posto nella classifica: si va dalle 515 del fondente alle 545 di quelle al latte. Non va però dimenticato che il cioccolato, soprattutto amaro, ha anche tante qualità positive: è un ottimo concentrato di energia, oltre a essere ricco di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Come sempre, allora, il segreto sta nell'equilibrio: scartiamo le uova, godiamoci la sorpresa ma non esageriamo! Allontaniamo quindi i sensi di colpa perché nessuna delle tre prelibatezze è in realtà off-limits: “Non possiamo definire dannoso nessuno dei tre dolci caratteristici del periodo pasquale, perché tutti sono composti da nutrienti ‘buoni' dal punto di vista nutrizionale. Come succede per altri alimenti, l'importante è non esagerare”, spiega il Dott. Giancarlo Sandri, dietologo di Top Doctors®. “Sicuramente la più completa dal punto di vista nutrizionale è la pastiera napoletana, prodotto nostrano nel quale sono presenti zuccheri semplici, zuccheri complessi, grassi proteine e fibre, amalgamati meravigliosamente. Preferire quelle artigianali. Il cioccolato (uova o no) specialmente se fondente ha ben note caratteristiche che ne fanno un alimento cosiddetto “nervino”, come il caffè o il tè. Un eccesso può provocare irrequietezza ed insonnia, ma (per la cioccolata) una modesta quantità ha invece effetti positivi sul tono dell'umore. Ottima anche la colomba, vanto della pasticceria artigianale del nord del nostro Paese”. Quindi, come uscire indenni dalle zuccherose abbuffate che ci aspettano? “Mangiare poco ma di tutto, e associare attività fisica per smaltire queste delizie del palato. Una bella passeggiata se il tempo primaverile lo consente, dopo il pranzone di Pasqua”, conclude il dottore.

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