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8 marzo e la bellezza di essere donna

La giornata internazionale è un'occasione per celebrare l'universo femminile

Fabiana Pellegrino
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C'è chi lo legge “l'otto marzo” e chi preferisce la versione “lotto marzo”, ma si tratta pur sempre dello stesso giorno, vale a dire la Giornata Internazionale della Donna, anche nota come Festa della Donna. Una data omaggiata da sempre in ogni parte del mondo che ricorda una delle molte lotte per i diritti civili universali, ma anche l'esaltazione della femminilità. Lo scorso anno abbiamo rincorso i movimenti al femminile come #MeToo e i movimenti politici di difesa dei diritti delle donne dalle molestie. Ma come e dove nasce la tradizione dell'8 marzo? La ricorrenza risale al lontano 28 febbraio 1909, negli Stati Uniti, quando il partito socialista americano organizzò quel giorno una manifestazione a sostegno del diritto delle donne al voto. Un anno più tardi, l'iniziativa venne “trasportata” a Copenaghen e discussa nella Conferenza internazionale delle donne socialiste. Dal 1909, quindi, cominciarono le prime manifestazioni a favore dei diritti delle donne e del suffragio universale, anche se già nel secolo precedente in diverse parti del mondo ci si batteva per gli stessi motivi. Pensiamo ad esempio che in Nuova Zelanda le donne possono votare dal 1893. Largo, quindi, alle Suffragette, con migliaia di donne in sciopero tra la fine del 1908 e l'inizio del 1909 a New York. In Italia festeggiamo questa giornata dal 1922, negli USA, invece, a questa giornata si aggiunge un mese intero dedicato alla Donna. Il primo vero 8 marzo della storia risale al 1917, quando le donne di San Pietroburgo scesero in strada contro la Prima Guerra mondiale. Ma veniamo a noi e al famoso incendio della fabbrica di camicie Cotton a New York, di certo una delle maggiori fake news della storia. L'incendio in cui morirono più di 140 persone, per la maggior parte donne immigrate, risale infatti al 25 marzo 1911. E la mimosa? Arrivò in Italia l'8 marzo 1946 e a proporla furono Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. Insomma, la tradizione sulla Festa della Donna è antica e variegata e oggi incarna soprattutto una sensibilità nuova a un'idea di bellezza femminile che poco deve avere a che fare ormai con la perfezione e molto con l'equilibrio e la cura di sé. Come prenderci cura di noi stesse allora per questo 8 marzo? Potremmo scegliere la magia di un profumo con una nota di mimosa, come Eau de Virginie di Au Pays de la Fleur d'Oranger. L'idea iniziale di Virginie, fondatrice del brand, era quella di creare un profumo intorno alle note di Tuberosa e Mimosa, un mix di forza e femminilità, al contempo sensuale e dolce. Eau de Virginie è potente fino alle sue note di coda: la luminosa mimosa mescolata alla tuberosa evidenzia le note bianche di fiori discreti con un sillage presente ed equilibrato. Una fragranza che Virginie ha immaginato come un bouquet floreale e sensuale che non tradisce la propria bellezza; una freschezza semplice arricchita da note di spezie. La partenza con note di ylang-ylang contribuisce all'evocazione di questo viaggio nelle terre della Costa Azzurra. Un vapore lattiginoso, che ha sentori di vaniglia aromatizzata e gourmand, dà un senso di comfort e caldo. Eau de Virginie è il profumo di una donna emancipata, un gourmand rassicurante al punto giusto. Ma una fragranza può essere anche un omaggio a una donna simbolo della lotta alla violenza e al femminicidio. Si tratta di Herat di Coquillete Paris, dedicato alla poetessa afghana Nadia Anjuman, vittima nel 2005 della follia del marito. Un profumo per ricordare, per non dimenticare; un monito per destare le coscienze con la speranza che le donne di Herat, così come quelle di tutto il pianeta, non subiscano più violenze e angherie. Se Herat, da un lato, è una sorta di pilastro su cui si fonda la mission del brand, il punto di partenza nonché il manifesto che parla di rispetto, ma soprattutto di ricerca della bellezza in tutte le sue forme — e persino nei luoghi più impensabili — come fonte di ispirazione per la realizzazione di jus compositi ed evocativi; Moramanga è invece il viaggio che Coquillete Paris è in grado di far compiere a chiunque si imbatta nelle sue creazioni profumate, un viaggio che accresce l'animo di chi lo compie grazie all' “incontro” con culture, usi e costumi differenti, ma anche grazie alla conoscenza sensoriale di ingredienti, quelli di ogni singola fragranza, provenienti da terre lontane. Per chiudere la riflessione sulla Festa della Dona con una nota di sensualità, perché non decidere di vestire la bocca di una nota di colore irresistibile, come le icone di bellezza di un tempo? Rouge Coco Flash, il nuovo rossetto firmato Chanel, è l'ultima creazione di Lucia Pica, Chanel Global Creative Make-up & Color Designer, per un desiderio intenso. Una palette di colori vibranti e facili da indossare, un risultato brillante effetto specchio, un rossetto intuitivo, un oggetto del desiderio, un inno alla spontaneità e alla libertà davvero perfetto per questo 8 marzo.

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