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Il lavoro a maglia combatte ansia e depressione

Silvia Sfregola
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Come si combattono ansia e depressione? Anche lavorando a maglia. Tra le ricerche più significative e in tema spiccano in particolare quelle della University of British Columbia e degli studiosi dell'Università di Cardiff. Secondo la ricerca della University of British Columbia, il knitting potrebbe aiutare chi soffre di anoressia e disturbi alimentari: su un campione di ragazze affette da anoressia nervosa, il 74% avrebbe dichiarato che imparare a lavorare a maglia allontana paure ed insicurezze legate alla malattia. Lo stesso dicasi per il controllo del peso, e per le reazioni al dolore (il “knitting terapeutico” aiuterebbe a rimanere focalizzati sull'attività in corso impedendo al cervello di registrare i segnali di dolore). La ricerca degli studiosi dell'Università di Cardiff verte invece su un questionario proposto – tramite una community online – a 3545 knitter in tutto il mondo (in prevalenza donne). Si tratta di persone che lavoravano abitualmente a maglia e che riferiscono sensazioni di calma e felicità collegate al passatempo. Chi aveva una frequenza di knitting ancora più elevata ha anche dimostrato di avere livelli di funzionamento cognitivo più alto. Inoltre, dedicarsi al lavoro a maglia in gruppo incrementa la felicità percepita, le capacità di comunicazione e il contatto sociale. Questo – secondo gli autori - avviene attraverso l'impiego di differenti aree del cervello, in grado di stimolare nuove risorse cognitive. A queste ricerche si sono riferiti anche i creatori di We Are Knitters, community online dedicata al lavoro a maglia. In soli sei anni We Are Knitters - brand di moda, maglia e uncinetto fondato dagli spagnoli María José Marín e Alberto Bravo - si è trasformato in una marca internazionale: famosa per i suoi kit per maglia e uncinetto, per la qualità dei suoi gomitoli di diversi materiali e filati. Da poco arrivato anche in Italia, oggi il progetto vanta oltre 25.000 kit venduti in 20 paesi del mondo e in soli 7 mesi circa l'Italia ha raggiunto il 5% del fatturato aziendale.    

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