«Chi è contro l’omeopatia attacca ventimila medici»
Relativamente alle polemiche che in questi ultimi giorni hanno riacceso il dibattito sulla medicina omeopatica e che hanno avuto origine in occasione dell'uscita del volume «Elogio dell’omeopatia» di cui sono autore, è doveroso che io precisi in qualità anche di Presidente di Omeoimprese che attacchi pretestuosi e pregiudizievoli a una disciplina medica, regolamentata ed accettata dalle comunità scientifiche e dai parlamenti di tutta Europa, sono ormai inaccettabili. Inoltre, al fine di interrompere strumentalizzazioni politiche a causa dalla prefazione al libro di Beatrice Lorenzin e pur consapevole che un Ministro della Salute è il ministro di tutta la classe medica e non solo dei detrattori dell’omeopatia, preciso che solo pochi giorni fa mi è stato comunicato che la prefazione inviatami non era autorizzata ma frutto di un errore. Quindi si è deciso di ristampare il volume privo della prefazione in modo da non permettere altre strumentalizzazioni. COMPLEMENTARE - Detto questo con maggiore forza e libertà voglio precisare che gli omeopati non sono «maghi guaritori». L’omeopatia è una medicina complementare i cui prodotti sono classificati come medicinali dalla Direttiva Europea sul farmaco e autorizzati dall’Agenzia Italiana del Farmaco. A nome di Omeoimprese ho il dovere di fare chiarezza in merito alle affermazioni lesive circolate in questi giorni che non tengono conto dei principi sanciti dalla Carta Costituzionale quali la libertà personale e la libera scelta dei trattamenti sanitari cui sottoporsi. CONFRONTO - L’omeopatia è riconosciuta nella maggior parte dei Paesi dell’UE e, in alcuni casi, è addirittura dispensata dal Ssn. Perché solo nel nostro Paese questi violenti attacchi? I Ricercatori europei sono forse meno autorevoli dei nostri? I prodotti utilizzati e commercializzati sono gli stessi. Le nostre aziende sottostanno ai controlli sulla qualità e sulla produzione a cui tutte le case farmaceutiche si sottopongono periodicamente. Come sottolineato in questi giorni da alcune Associazioni mediche, le Medicine non convenzionali sono classificate come pratica medica dalla Fnomceo - Federazione nazionale ordini dei medici chirurghi e odontoiatri e sono oggetto di linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel nostro Paese il Parlamento, la Conferenza Stato-Regioni, numerose Asl, Ospedali e Università considerano la disciplina omeopatica e altre forme di medicina complementare un argomento su cui confrontarsi in modo costruttivo. Migliaia di medici prescrivono ogni giorno medicine non convenzionali (che non gravano sulla spesa sanitaria): in scienza e coscienza decidono liberamente di utilizzare terapie e discipline che sono utilizzate in altri Paesi senza che gli operatori sanitari vengano discriminati in modo pregiudizievole. Queste soluzioni terapeutiche non solo vengono impiegate quotidianamente da milioni di italiani, ma sono prescritte da 20.000 medici iscritti agli Ordini. Perché, allora, tanto accanimento? * Presidentedi Omeoimprese