Nuova risonanza magnetica 3 Tesla
Da alcuni mesi, grazie alla nuova risonanza magnetica 3 Tesla a disposizione della cardio-radiologia dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila, la diagnosi delle malattie cardiache ha ingranato le marce alte: l’alta qualità dell’immagine dissolve dubbi complicati sull’edema cardiaco, rivela se c’è infiammazione o pericolo di infarto, "anticipa" la diagnosi dell’elettrocardiogramma da sforzo. Il macchinario 3 Tesla, che nei mesi scorsi si è aggiunto all’altra apparecchiatura di cui già dispone il reparto, ha alzato notevolmente l’asticella della qualità del San Salvatore in termini di capacità di diagnosi. La cardioradiologia di L’Aquila cominciò a praticare la risonanza magnetica del cuore già nel 1988, tra le primissime in Italia insieme con realtà importanti come Milano e Firenze. Da allora il servizio cardio-risonanza magnetica, diretto dal prof. Ernesto Di Cesare, ha affinato sempre più le proprie dotazioni tecnologiche e nei mesi scorsi ha compiuto un ulteriore, decisivo salto di qualità, dotandosi del nuovo macchinario 3 Tesla, due volte più potente di quello già a diposizione del reparto (1,5 Tesla). E così la risonanza magnetica del cuore – esame che per accuratezza e complessità dura tra i 40 e i 50 minuti – con la nuova versione ultramoderna è capace di ‘frugare’ con impressionante profondità nelle ‘pieghe’ del cuore. A distanza di pochi mesi dalla sua attivazione il nuovo strumento della cardioradiologia – grazie all’altissima risoluzione (eccezionale nitore d’immagine ed esaltazione del dettaglio) – è stato utilizzato in via sperimentale su circa 40 pazienti con risultati davvero superiori alle aspettative. I primi dati dimostrano una straordinaria capacità della macchina di ‘zoomare’ sui più minuti particolari del muscolo cardiaco: è possibile svelare la morte cellulare anche di piccolissime parti, persino di un solo grammo di organo. Il cambio di passo in potenza investigativa, rispetto al macchinario già a disposizione, permette inoltre allo specialista di risolvere alcuni dei rebus ricorrenti che solo un’alta risoluzione può svelare: ad esempio differenziare dolori al petto riconducibili a miocarditi (infiammazioni) oppure a segnali di infarto anche di entità minima. Il 3 tesla, in questo senso, è un "oracolo" decisivo nella diagnosi che si accompagna all’alta professionalità dello specialista. “Inoltre”, spiega il prof. Di Cesare, “siamo in grado di stabilire, anche in condizioni di stress, più accuratamente del tradizionale elettrocardiogramma da sforzo, se e perché l’ossigeno non arrivi a sufficienza al cuore a causa di una stenosi, cioè di un restringimento dell’arteria”.