Sesso: derma suino per ingrandire del 30% il pene
Raddrizzare il pene, allungarlo e migliorare l’erezione in caso di disfunzione erettile. Dal 2008 basta entrare una sola volta in sala operatoria per risolvere tre problemi con un solo innovativo intervento chirurgico messo a punto dal professor Giovanni Alei, direttore del "Centro di chirurgia genitale maschile” nel Dipartimento di Chirurgia Generale Pietro Valdoni del Policlinico Umberto I . Alei, che è anche presidente della S.I.C.GE.M. (Società Italiana di Chirurgia Genitale Maschile), ne ha parlato ieri a Roma, presiedendo ieri l’incontro dal tema “Salute sessuale maschile.La nuova chirurgia mininvasiva e correttiva”. Lo scopo era palese: diffondere una maggiore conoscenza di sintomi, fattori di rischio e cura di alcune patologie.I risultati emersi hanno evidenziato come, nel campo della chirurgia genitale maschile, l’Italia ricopra un ruolo di eccellenza. ALLUNGAMENTO - Per quanto riguarda l’allungamento, nel Centro dell’Umberto I viene già adottata da alcuni anni la metodica, introdotta da Alei, che prevede l’inserimento di un distanziatore in silicone fra pube e base del pene, che ben si adattano alle caratteristiche anatomiche del paziente. Per l’ingrandimento, il problema riscontrato nelle tecniche tradizionali è legato al grasso utilizzato. I pazienti in questo caso avvertono la sensazione di avere una sorta di strato di gommapiuma, tra la cute e i corpi cavernosi. Al Policlinico si è cominciato ad usare invece il derma umano e suino liofilizzati, ottenendo ottimi risultati. “Le tecniche più attuali consentono aumenti di dimensione intorno al 25-30% rispetto a quelle iniziali, restituendo sicurezza e piena facoltà di intraprendere una vita di relazione normale - commenta il professore - Ad oggi, abbiamo operato più di 500 pazienti, effettuando in alcuni casi entrambi gli interventi di allungamento e ingrandimento, associando a volte l'asportazione del grasso pubico”. RADDRIZZAMENTO – L’intervento messo a punto da Alei consiste nell’eseguire una corporoplastica di raddrizzamento, la sezione del legamento sospensore del pene per ottenere un allungamento e l’inserimento del cuneo di silicone. In questo modo si vanno a comprimere le vene dorsali profonde del pene, ostacolando la fuga venosa e migliorando quindi l’erezione sia nell’ottenimento che nel mantenimento. Tutto con una unica incisione a “V” in corrispondenza del pube. Il tasso di recidive è molto basso, pari a circa il 3% (British Journal of Urology, 2014), così come riscontrato in oltre 400 interventi effettuati. I tempi operatori e di guarigione molto ridotti permettono infine un recupero quasi immediato. Senza sottovalutare il minor accorciamento penieno. ECCELLENZE - Una delle eccellenze del Centro è la chirurgia degli incurvamenti penieni congeniti o acquisiti. Nel 1965, Nesbit ha descritto la prima tecnica di correzione che tuttora è la più diffusa fra gli urologi. Questa è gravata da numerose complicanze: inestetismi da circoncisione, alto tasso di recidive fra il 25 e il 30%, iposensibilità, tempi di guarigione e decorsi post operatori lunghi, impotenza, accorciamento del pene. L'innovativa tecnica ideata dal professor Alei prevede invece un accesso alla base del pene, senza circoncisione, che non lascia segni visibili. L'intervento viene effettuato ambulatorialmente.