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Atrofia vaginale: MonnaLisa Touch, la terapia «in rosa»

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Nuovo trattamento laser non invasivo per ritrovare l'intimità

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Dopo aver ridotto rughe, rassodato seno e modellato fianchi qualcosa si può fare anche lì. D'altronde, riscoprire il piacere dell'intimità, migliorando anche l'aspetto estetico e funzionale della vagina è importante: a tutte le età. Si tratta di una parte del corpo che, come tutti gli organi, subisce un progressivo deterioramento con l'avanzare degli anni. Possibilità non chirurgiche sono offerte dai medicinali topici ormonali, dai fitocomplessi, dagli esercizi fisici perineali e da nuove metodiche non invasive, come per esempio l'uso di MonnaLisa Touch: ideale per riconciliarsi con la propria femminilità.     TRATTAMENTO - Di cosa si tratta, lo spiega Maria Stella Giorlandino, presidente di ARTEMISIA, ONLUS con la quale dedica sempre molta attenzione alle tematiche inerenti le donne, i bambini e gli anziani: «È il nuovo trattamento laser assistito contro i disturbi dell'atrofia vaginale, privo di effetti collaterali delle terapie ormonali, ideato e realizzato nei laboratori italiani DEKA. Grazie a una metodologia sicura e non invasiva, l'interazione della luce laser con le pareti vaginali riattiva il metabolismo delle cellule atrofiche dei tessuti e ne stimola la produzione di collagene, facilitando il recupero della fisiologia genitale. Il trattamento si avvale di un laser a CO2 che esercitano un'immediata azione ristrutturante sulle pareti vaginali», spiega la dottoressa, indicando che MonnaLisa Touch è «privo di collaterali, veloce (dura poco più di un pap-test), indolore e non richiede anestesia, la durata è di circa 15 minuti a seduta, per un totale di tre sedute distanziate di 30 giorni l'una dall'altra».     NO INFEZIONI - C'è solo un'accortezza: «L'unica controindicazione al trattamento è la presenza di infezioni vaginali in atto», sottolinea la Giorlandino. E per questo si richiede preventivamente un tampone vaginale. Chi vuole sperimentare MonnaLisa Touch deve rivolgersi alla dottoressa Stefania Grande dello Studio Lancisi, tra la rete dei centri clinici diagnostici Artemisia Lab: il primo trattamento è offerto gratuitamente. Indicato per donne che soffrono di atrofia vaginale, il problema riguarda il 45% delle donne in menopausa. I sintomi più comuni sono mancanza di lubrificazione e dolore durante il rapporto sessuale, sintomo frequente di urinare, cistiti ricorrenti, prurito e bruciore nella parte vulvo-vaginale e perdite vaginali. Per sapere se davvero si tratta di atrofia vaginale, basta parlarne con il proprio ginecologo che saprà consigliare il trattamento più adatto alle diverse esigenze. Comunque, c'è da dire che «il disturbo non è poi così raro e influisce pesantemente sull'umore.     ATROFIA - Tra le donne che ne soffrono, 1 su 2 ha ridotto l'attività sessuale, il 42% si sente insoddisfatta, 1 su 5 prova distanza emotiva verso il partner e quasi altrettante hanno spesso del tutto i rapporti sessuali», spiega Igor Sirovich, chirurgo, che consiglia il rimedio a quante preferiscono il trattamento risolutivo rispetto alla crema da mettere «tutta la vita». «Le donne che ne fanno richiesta, sono spesso le stesse che hanno richiesto anche il fotoringiovanimento di altre parti del corpo. Collo e volto sono le zone dove ci si sottopone a un lieve tiraggio della superficie mediante l'uso di un laser sempre a CO2 ma «personalizzabile». Mediante dei microfori sul derma a ciascuno dei quali corrisponde una cicatrice e, a ciascuna cicatrice, una lieve trazione cutanea. Il risultato del resurfacing con CO2 frazionato è un ringiovanimento ottenuto a seconda la tempistica dei risultati: se si vuole un solo trattamento è più aggressivo, ma si può fare. Così come chi vuole renderlo meno visibile, può diluirlo in più sedute. Il risultato non cambia», conclude Sirovich.

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