Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Una terrazza terapeutica per l'adattamento alle cure contro il tumore

Targa terrazza INI

Un luogo speciale, per integrare il tempo dedicato ai trattamenti a momenti di serenità con i cari.

  • a
  • a
  • a

Da sempre vicinanza e affetto rendono meno solitario un calvario, che i malati di tumore (purtroppo) conoscono bene. Che basti vivere in mezzo a piante, legno, giochi e animali da compagnia è notizia più recente. Resta il problema: se i pazienti non possono abbandonare il reparto dove sono in cura, come fanno a far convivere cure mediche invasive con momenti di serenità familiare? La soluzione ce l'ha l'Istituto Neurotraumatologico Italiano (INI) di Grottaferrata (Roma). È la terrazza terapeutica, “un luogo speciale, atto a favorire l'adattamento alle cure integrando il tempo dedicato ai trattamenti a momenti di serenità trascorsi con le persone care”, spiega il professor Gaetano Lanzetta che caldeggiava da tempo l'iniziativa: dall'11 novembre è una realtà per i pazienti oncologici. Nel giorno in cui ricorre la Giornata nazionale delle Cure Palliative, sempre l'INI è protagonista anche dell'inaugurazione dell'Unità Operativa Cure Palliative – Hospice, diretta dalla dott.ssa Francesca Bordin che, per l'occasione, ha organizzato anche un doppio incontro medico scientifico dedicato a “Cosa sono le cure palliative” e “L'INI, modello di simultaneus care”. Voluta dalla psicologa Sabrina Bonaventura, vincitrice del progetto Women Like You 2012, e realizzata grazie alla grande sensibilità di Pandora, colosso danese leader nel settore della gioielleria,la terrazza terapeutica “rappresenta un passo importante per vivere questo luogo non solo come un luogo di cura, ma anche come posto che intende migliorare l'accoglienza, favorendo nel paziente e nella famiglia l'adattamento ad un diverso percorso di vita”, dice Lanzetta. “È bello vedere i sogni diventare realtà e ancora più bello è constatare che da un'esperienza personale di grande sofferenza possa nascere qualcosa di positivo, da condividere con gli altri”, ha detto Sabrina Bonaventura, abituata a porre il paziente al centro dell'attenzione e delle cure.

Dai blog