Asma, gli specialisti consigliano: meglio evitare i luoghi chiusi
Non solo difficoltà respiratorie ma anche senso di spossatezza e giramenti di testa. Per non parlar poi di naso chiuso, prurito e lacrimazione agli occhi, manifestazioni cutanee e tosse: questi sono alcuni dei sintomi delle allergie che colpiscono il 5% degli italiani. Una buona fetta della popolazione che gli specialisti invitano a evitare la frequentazione di luoghi chiusi: bar, discoteche, cinema, sale gioco e centri commerciali. All’indomani della morte della ragazza 24enne a Roma per sospetta crisi respiratoria, la Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica (SIAIC), interviene segnalando alcune severe problematiche allergologiche che possono manifestarsi in soggetti anche giovani, in ambienti o situazioni di svago e divertimento.“È opportuno ricordare che i pazienti asmatici dovrebbero seguire scrupolosamente una terapia continuativa che spesso, soprattutto nei pazienti adolescenti o giovani adulti, è trascurata. L’utilizzo di un’adeguata terapia antiasmatica di fondo può essere in grado di prevenire le crisi acute che, ad esempio sotto sforzo (anche soltanto ballando) o in particolari ambienti chiusi, umidi o fumosi, possono mettere a rischio la vita del paziente – sottolinea in un’approfondita nota il dottor.Enrico Heffler, membro del direttivo della Siaic.e allergologo Asl T 3 Ospedale di Pinerolo - Il consumo di alcool e di sostanze stupefacenti, inoltre, può indurre la depressione dell’attività dei centri di controllo respiratorio a livello del sistema nervoso centrale e causare ipotensione, contribuendo ad incrementare la severità dell’eventuale crisi respiratoria o delle reazioni allergiche più in generale”. Impossibile trascurare poi la cosiddetta “anafilassi indotta dallo sforzo fisico”, una vera e propria reazione allergica grave il cui stimolo scatenante è l’attività fisica, talvolta anche solo moderata com’è quella del ballo. Se poi il soggetto è anche sensibilizzato a particolari proteine alimentari in grado di essere assorbite maggiormente durante lo sforzo fisico, esponendo il soggetto stesso ad una maggiore quantità di allergene, la combinazione tra allergia alimentare e sforzo fisico può rendere ragione di una forma particolarmente severa di anafilassi definita appunto come “indotta dallo sforzo fisico e dipendente dall’assunzione di cibo”. “La maggior parte delle reazioni allergiche alimentari avviene al di fuori dell’ambiente domestico – conclude Heffler - in particolare in ristoranti o bar, pub o discoteche, ove è minore il controllo sull’eventuale contaminazione delle pietanze (anche solo quelle servite durante un aperitivo o come snack di accompagnamento alle bevande alcooliche), da parte di alimenti a cui il soggetto è allergico, aumentando la probabilità che il paziente possa accidentalmente ingerire l’alimento a cui è allergico”.