"Allattamento al seno per una marcia in più nella vita"
Battuta d’arresto per il latte in polvere e il biberon. Secondo uno studio inglese, se tua mamma ti ha allattato al seno hai più possibilità di fare carriera e avere successo nella vita. Ne sono convinti alcuni ricercatori della “University College” di Londra i cui risultati sono confermati dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS). E si torna a tirare in ballo un discorso alla radio di Winston Churchill che, nel 1943, affermava: “Non c'è, per nessuna comunità, investimento migliore del mettere latte dentro i bambini”. La notizia è senza dubbio originale ma probabilmente non sorprende alla luce degli effetti benefici dell’alimento naturale per eccellenza. “Innanzitutto - spiega il dottor Piercarlo Salari, pediatra di Consultorio a Milano e componente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) - il latte della mamma è un sistema biologico, e cioè non solo un insieme di macro e micronutrienti (proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, oligoelementi) ma anche un concentrato non riproducibile di cellule vive, sostanze ad azione ormonale e fattori di crescita in grado di modulare lo sviluppo dei tessuti. Inoltre, il latte materno cambia continuamente di sapore e la sua composizione, dal colostro al latte maturo, si modifica progressivamente nel tempo”. “D’altra parte - precisa il dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della SIPPS - il bambino alimentato al seno a richiesta è favorito nella regolazione della fame/sazietà, sviluppa una flora batterica intestinale che funge da stimolo determinante nell’orientamento del sistema immunitario in senso anti-allergico e riceve un adeguato quantitativo di acidi grassi polinsaturi – in particolare omega 3 – fondamentali per lo sviluppo dei tessuti nervosi”. C’è da dire che in passato alcuni studi avevano già dimostrato, al compimento dell’anno di vita, il raggiungimento di migliori capacità visive e prestazioni funzionali a livello comportamentale e intestinale nei bimbi allattati al seno, ispirando così la modificazione del latte artificiale formulato con l’aggiunta di elementi in grado di simulare gli effetti di quello della madre. Sono stati così aggiunti nucleotidi (i mattoni degli acidi nucleici, ossia dei geni), oligosaccaridi ad azione prebiotica (fibre, cioè, che favoriscono la crescita dei bifidobatteri, principali colonizzatori del tubo digerente del bambino allattato al seno) e omega 3, che il piccolo non riesce ancora a produrre da solo e deve, pertanto, introdurre preformati. “Il progresso compiuto è stato importante ed è tuttora in corso – conclude il Dott. Di Mauro - ma il risultato finale è sempre lo stesso: il bambino allattato al seno “ha una marcia in più”, ed il suo vero segreto risiede forse in un differente orientamento della crescita. Ancora oggi nessun alimento riesce ad eguagliare le proprietà del latte materno, vero e proprio sistema biologico non riproducibile”. Ora, alla luce degli studi e del parere degli esperti, chissà cosa penseranno di questa ricerca tutti gli “ex neonati” cresciuti a latte in polvere?