Ospedali a misura di donna per curare e combattere la sclerosi multipla
E’ giunta alla quinta edizione il Programma Bollini Rosa, promosso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N. Da.), che per la prima volta quest’anno prevede un focus sulla sclerosi multipla, reso possibile grazie al contributo incondizionato di Biogen Idec. Ideato con l’obiettivo di individuare, collegare e premiare gli ospedali italiani attenti alla salute della donna, ovvero quelle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle principali patologie femminili, il Programma si pone l’obiettivo di aiutare la donna a compiere una scelta consapevole del luogo di cura in cui poter ricevere un’assistenza mirata, efficiente e di qualità. Mediante la Guida Nazionale Bollini Rosa distribuita nelle farmacie, una linea telefonica dedicata e il sito www.bollinirosa.it, le utenti possono individuare, all’interno del network degli ospedali premiati, la struttura più vicina a loro e interagire in modo attivo lasciando sul sito un commento e leggendo le opinioni pubblicate. “Il progetto "Bollini Rosa-sclerosi multipla" sostenuto da Biogen Idec, conferma ancora una volta il nostro impegno ad ampio spettro nella lotta a questa malattia, che prevale proprio nell’universo femminile: da qui la nostra volontà di sottolineare l’importanza di offrire servizi precisi alle donne con SM e attivare con loro un canale diretto per capire e monitorare al meglio le loro esigenze e le loro necessità” - dichiara Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Idec Italia. “Aver incluso la SM nel programma rappresenta un importante punto di partenza per favorire la crescita del concetto di ‘medicina di genere’ come fattore di qualità nell’erogazione delle cure all’interno degli ospedali”. La sclerosi multipla è una malattia che necessita di percorsi di diagnosi, terapie e follow up altamente specializzati con particolare attenzione alle specifiche esigenze dell’ “utenza rosa”, come le problematiche connesse alla fertilità, alla gravidanza e alla menopausa. Ha un decorso cronico altamente invalidante e richiede una gestione integrata multidisciplinare che prevede il coinvolgimento di numerose figure professionali (dal neurologo, al fisioterapista, al logopedista, allo psicologo ecc.) che aiutino la paziente a contrastare le problematiche incontrate nel percorso della sua malattia (sia quelle psicologiche che quelle sociali) e i numerosi sintomi a essa legati. Il Programma Bollini Rosa è nato nel 2007 e gode del patrocinio di 15 società scientifiche tra cui la Società Italiana di Neurologia. L’iniziativa, che quest’anno si arricchisce di una sessione dedicata alla SM, assegna agli ospedali da uno a tre bollini con valenza biennale, relativamente a 13 diverse specialità. Nell’ultima edizione sono state premiate 224 strutture ospedaliere: un segnale confortante per le pazienti che possono di fatto contare in ogni regione sulla presenza di ospedali particolarmente attenti all’utenza in rosa. “Lo sviluppo capillare dei Bollini Rosa sul territorio nazionale evidenzia come le strutture sanitarie stiano volgendo sempre più l’attenzione alle problematiche femminili, per giungere a una programmazione sanitaria di genere, indispensabile per garantire il diritto alla salute delle donne, secondo principi di equità e pari opportunità – afferma Francesca Merzagora, Presidente O.N.Da. Il Programma premia le strutture ospedaliere che erogano servizi a misura di donna, incentivando gli altri ospedali a migliorare i propri servizi dedicati alla cura delle patologie di interesse femminile, come la sclerosi multipla, e promuovendo inoltre una scelta consapevole da parte della donna dell’ospedale più vicino alle proprie esigenze”. La sclerosi multipla interessa prevalentemente il mondo femminile (rapporto 2:1 rispetto agli uomini): in Italia sono oltre 43mila le donne che ne sono affette. Quando la sclerosi multipla entra nella vita di una donna investe la sua sfera personale ma anche quella della vita di coppia; interferisce con il suo essere mamma e con la gestione della famiglia; l’accompagna ogni giorno al lavoro e in tutte le dimensioni della sua vita quotidiana. La variabilità dei sintomi, l’imprevedibilità del decorso, il dover affrontare terapie croniche e le continue modifiche funzionali costringono ogni donna, superato l’impatto con la diagnosi, a reinventarsi in ogni ruolo - adolescente, giovane donna, moglie, figlia, madre, lavoratrice - e a ricostruire costantemente la propria identità femminile. “La malattia fa il suo esordio generalmente fra i 20 e i 30 anni, un’età in cui si è nel pieno della progettualità. Fino a pochi anni fa alle donne cui era stata diagnosticata la SM si sconsigliava di avere figli, in quanto si riteneva che la gravidanza potesse accelerare il decorso della malattia. Oggi, con l’evoluzione delle terapie che aiutano a rallentare il decorso della malattia e la possibilità di scegliere tra diverse opzioni la soluzione più appropriata per ogni singolo caso, si può invece riuscire a condurre una vita quanto più possibile normale - conclude Banfi. Biogen Idec ha investito da sempre in tal senso: la nostra ricerca ci assicura la pipeline più corposa del settore, che con tre farmaci già in commercio e tre nuovi lanci attesi nei prossimi tre anni ci pone come l’unica azienda oggi in grado di offrire molteplici opzioni terapeutiche per il trattamento della sclerosi multipla.”