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Fertilità e menopausa: un esame del sangue per saperne di più

Fertilità e menopausa

La donna può decidere il suo futuro di madre attraverso un'analisi dell' ormone AMH.

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Il vero orologio biologico femminile si misura da un ormone. Funziona come un capostazione che ha un ruolo fondamentale nella differenziazione del sesso maschile. Per i medici è una sostanza non steroidea secreta dalle cellule di Sertoli nei testicoli fetali, che causa la regressione del dotto paramesonefronico. In pratica però, per le donne l'ormone Anti-Mülleriano (AMH) è una brutta bestia perché è in grado di dare un'idea di qual è la riserva ovarica di una donna. Quindi la possibilità di diventare mamma. Tenendo conto che il numero dei follicoli primordiali decresce progressivamente durante la vita di una donna e virtualmente si azzera al momento della menopausa, si può facilmente misurare, mediante un prelievo di sangue, in qualsiasi giorno del mese. Visto che si suoi livelli sono indipendenti dalla fase del ciclo mestruale. Infatti, la sua produzione inizia intorno alla 36a settimana di vita fetale e continua ininterrottamente fino al climaterio. C'è un ma: la donna oggi ha l'opportunità di decidere il suo futuro di madre e lo può fare grazie ad un semplice prelievo del sangue. La conoscenza dei risultati può fare la differenza e permette d'intraprendere le azioni più opportune nel caso i valori riscontrati non siano nella norma. Sapere è un diritto. Se poi vuoi fare il test gratuito dell'AMH, la Cooperativa Sociale dei Medici di Famiglia Romamed di piazza Istria 2 a Roma, vi consente anche di scegliere la domenica da dedicare alla prevenzione: 19 maggio, 16 giugno, 14 luglio, 15 settembre e domenica 13 ottobre 2013. Tutto rientra sotto le ali protettive di “Informa la tua fertilità”, una iniziativa di prevenzione avviata nel 2011 dal prof. Mauro Schimberni, docente presso la Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell'Università di Roma “Sapienza” e dalla dott.ssa Annalise Giallonardo, ginecologa esperta in PMA. In due anni, sono state circa 2000 le donne che hanno deciso di conoscere lo stato della propria fertilità. Di queste, il 4,5% presentava livelli di ormone antimulleriano ridotti. “L'ormone antimulleriano - dice Schimberni - è un indice della riserva ovarica, ovvero del numero di follicoli ovarici residui. Un ormone antimulleriano basso, in donne tra i 25 e i 35 anni e con cicli mestruali normali, rappresenta un campanello d'allarme; esso non significa che avranno necessariamente problemi di infertilità ma indica la necessità di controlli più frequenti e, se parliamo di donne di 35 anni, anche l'eventuale scelta di pensare al congelamento del patrimonio ovocitario”. Chi volesse profittare del progetto di prevenzione, può saperne di più mediante il sito www.informalatuafertilita.it o chiamare il numero verde 800.220601 e scegliere la domenica da dedicare alla profilassi. “Il messaggio che si possono avere figli oltre i 50 anni, che passa molto spesso”, spiega Annalise Giallonardo “è sbagliato. Al contrario sono fondamentali la diagnosi e la terapia precoce delle patologie che, se trascurate, sono in grado di compromettere la futura fertilità, come le infezioni genitali. La conseguenza è che circa il 50% delle donne non sa qual è l'età della riproduzione e rimane stupefatta dalla notizia di essere ‘fuori tempo massimo' ovvero ormai in ritardo rispetto all'orologio biologico. E' generalizzato credere che è possibile ottenere una gravidanza fino a quando si è in presenza di un ciclo mestruale regolare. La realtà è differente: la capacità riproduttiva si esaurisce alcuni anni prima della menopausa. Il numero massimo di ovociti di una donna si ha durante la vita intrauterina; dalla nascita in poi si assiste ad un progressivo ed inesorabile declino della riserva ovocitaria”.

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