Una raccolta fondi contro l'epilessia

Un concerto, una maratona e un progetto contro le crisi che dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni. La Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) scende in campo da domani per raccogliere fondi. Si parte con il concerto "C’era una volta… dal Musical al Film" (alle 20,30) in via del Caravita, presso l’Oratorio del Caravita a Roma. Sabato 4 maggio appuntamento con la settima edizione di MaratoLICE. E poi largo alla Giornata Nazionale per l’Epilessia che, com’è abitudine, si celebra la prima domenica di maggio. Il tema di quest'anno è «Facciamo luce sull'epilessia». Puntare l’occhio di bue sulle oltre 500.000 persone che ne soffrono in Italia è una tappa obbligata. Per oltre la metà, si tratta di bambini e adolescenti: un esercito silenzioso di giovani che, ogni giorno, si trova ad affrontare i problemi legati alla scuola, alla socializzazione, alla malattia in generale. Per questo motivo la LICE e Fondazione Epilessia LICE, hanno promosso in 150 scuole primarie di tutta Italia il progetto di informazione "Se all’improvviso…". Il quadro che emerge dall’indagine svolta tra gli insegnanti non è molto positiva in materia. Troppo grande il cumulo di pregiudizi sull’epilessia. Lo dimostrano quei 5 docenti su 10 che ritiene l’epilessia in grado di ridurre le capacità di apprendimento dei bambini. Solo il 30% è a conoscenza della possibilità di guarigione dalla malattia. Circa il 60% è convinto che occorra chiamare l’ambulanza (per lo più non necessaria). E altrettanti affermano che bisogna inserire qualcosa nella bocca del bambino per arginare il pericolo di soffocamento, non sapendo invece che questa è proprio una delle manovre da evitare! Come se non bastasse i maestri conoscono la malattia solo che il 41% per sentito dire, il 25% perché ha anche un’esperienza personale e/o familiare con la malattia. Solo il 47% riferisce di aver assistito ad una crisi epilettica in generale ed il 25% in classe. Lacune evidenti riguardano le sue cause, per lo più ritenute genetiche (il 55%), mentre sono in pochi a credere ci siano possibilità di guarigione (il 30%). Stando agli intervistati comunque l’epilessia pone degli ostacoli: al lavoro (33%), alla guida (52%) e allo sport (34%). Invece, a differenza di quanto comunemente si crede, l’epilessia non incide in modo significativo sulle capacità di apprendimento del bambino, né tanto meno sulle sue possibilità di gioco: se non soffre di forme gravi, il bambino epilettico può prendere parte a tutte le attività che vengono svolte in classe.