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"Paolo era speciale. È sempre stato un po' Fantozzi"

Neri Parenti ricorda Villaggio premiando Carlo Buccirosso

Giulia Bianconi
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«Paolo era una persona speciale. Io che lo conoscevo bene è sempre stato un po' Fantozzi». Neri Parenti ha ricordato con affetto al SabaudiaFilm.Con Paolo Villaggio, scomparso il 3 luglio dello scorso anno a 84 anni. Al comico di Genova il Festival della commedia italiana ha dedicato già dal 2017 un premio che ieri sera il regista toscano ha consegnato a Carlo Buccirosso, tra gli interpreti anche di uno dei film in concorso alla manifestazione: "Ammore e malavita" dei Manetti Bros. Parenti e Villaggio hanno lavorato insieme a molti film di successo. Da «Fracchia la belva umana« a «Fantozzi contro tutti» e «Le comiche». «Erano anni d'oro per il cinema - ha spiegato il regista a Il Tempo - Paolo è diventato at- tore per caso, proveniva da una famiglia facoltosa geno- vese». Il loro primo incontro ci fu quando al produttore Goffredo Lombardo venne l'idea di fare una farsa al cine- ma su John Travolta. «Chiese a me di realizzare la regia di questo film strampalato - ha aggiunto Parenti - Ero molto giovane, avrò avuto 27 anni. Nel frattempo, Villaggio aveva discusso con Luciano Salce (che aveva diretto i due primi Fantozzi, ndr) e così iniziò a lavorare con Lombardo proponendogli di fare lui stesso il regista. Ma non fidandosi di Villaggio, decisero di affiancargli un regista non ingombrante. Io ero perfetto. In più avevo lavorato con Villaggio in film di Giorgio Capitani e Steno. Lui accettò, ma il bello è che quando mi incontrò a casa sua, mi guardò e disse: Ma sei tu Neri? Mi aveva scambiato per un altro. Ma poi decise che andavo bene lo stesso e da lì è nata la nostra collaborazione che è andata avanti per molti anni. Fino a quando ci fu una rottura con Cecchi Gori, con il quale avevamo un'esclusiva, e io iniziai a lavorare con De Laurentiis. Così le nostre strade si divisero». A differenza di Parenti, Carlo Buccirosso non ha mai avuto modo di lavorare con Paolo Villaggio. «Pur non avendo- lo mai conosciuto, di lui ho sempre apprezzato la spontaneità. Mi sembrava dicesse quello che pensava. Una caratteristica che appartiene anche a me» ha detto l'attore e commediografo napoletano. Buccirosso, nella sua lunga carriera tra cinema e teatro, è stato protagonista spesso di commedie. Tra le ultime c'è «Ammore e malavita», presentato la scorsa domenica in apertura del Festival di Sabaudia. «Uno dei motivi che mi ha spinto a fare questo film, oltre alla stima nei confronti dei Manetti, è stata la novità del progetto - ha spiegato - In Italia siamo un po' lenti nella sperimentazione al cinema. E in troppi si vantano di saper fare commedie, ma è difficile realizzarle in maniera giusta. Di certo è un genere che la gente ha sempre apprezzato per i temi che tratta». Per Parenti «Paolo Villaggio era unico, inimitabile, esplosivo». Eppure un punto in comune con Buccirosso (che spera prima o poi di dirigere) è riuscito a trovarlo: «Entrambi credo abbiano un modo di recitare sincopato. Del tipo: sto per dire, ma non dico».

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