
Roberto Gualtieri paga il Giro d'Italia e la passerella degli anti Meloni

Una vera e propria carrellata dell’"intellighenzia" di sinistra, quella che ha sflilato l’altra sera a Villa Miani per il Roadshow 2025 Cairo Rcs Media. «Un’occasione - si legge dal sito del Corriere della Sera nell’articolo corredato da foto - per incontrare imprenditori e investitori del territorio laziale, ma anche nazionale, per parlare dello stato di salute dei quotidiani, periodici, tv e tutti i servizi editoriali del Gruppo, compresi gli eventi organizzati in Italia». Tra gli illustri ospiti anche il sindaco Roberto Gualtieri che sborsa - con i soldi dei romani - 1,2 milioni di euro ad ogni tappa finale del Giro d’Italia (organizzato da Rcs Sport) che si svolge nella Capitale. È stato così nel 2023, nel 2024 e il primo giugno 2025, con una bella ipoteca anche per il 2026. «Sono tre anni che il Giro d’Italia si chiude a Roma con un’accoglienza e un calore incredibili», ha detto nel suo saluto al sindaco, Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication e di RcsMediaGroup.

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E certo non consola il fatto che i romani sborsino 1,2 milioni di euro per giorni di disagi, soprattutto quest’anno in cui la tappa finale si è voluta far coincidere con la Festa della Repubblica, ignorando che ci si trova nel bel mezzo dell’anno giubilare. Pazienza, dicono dal Campidoglio, l’indotto di ritorno è pari a cento, 200 (addirittura) milioni di euro, ha sempre sostenuto l’assessore ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato. Certamente, ma ritorno per chi? Per i grandi brand internazionali non certo per i romani che si ritroveranno, al massimo, un paio di strade rifatte. Una circostanza quella della festa a Villa Miani che stizzisce alla luce di quanto accaduto poco meno di un mese fa, con la manifestazione «per l’Europa» a piazza del Popolo.

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Ovvero una protesta politica di sinistra, organizzata da Repubblica e pagata sempre dai romani ben 350 mila euro. Reppubblica da una parte, Gruppo Cairo dall’altra, e Gualtieri sempre in mezzo. Quanto conta, in questo caso la tessera di partito? Spendere soldi dei cittadini per finalità squisitamente politiche, o meglio per una sola bandiera politica, così come per un evento sportivo, importante certamente, ma di dubbio effetto sulla vita cittadina può andare bene se a farlo è la sinistra intellighenzia che può godere di una censura mediatica non indifferente. Diversamente, fosse stato un politico di centrodestra, dalla premier Giorgia Meloni al governatore del Lazio, Francesco Rocca, avremmo già la richiesta di dimissioni su giornali e tv.Il potere della propaganda, (di sovietica memoria).
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