
Ostia, il presunto piromane confessa: "Ho agito da solo per tristezza"

«Ho appiccato gli incendi per tristezza, per frustrazione. E ho fatto tutto da solo». Questa la confessione del ventiquattrenne italiano, senza fissa dimora, fermato dagli agenti della Squadra Mobile per gli incendi in diversi stabilimenti balneari di Ostia. Il giovane, convocato dal pm Stefano Opilio titolare dell’inchiesta per incendio doloso coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ha ammesso di essere stato lui ad appiccare i 6 roghi ma di aver fatto tutto in autonomia, senza alcun mandante. Roghi che ha spiegato di aver appiccato utilizzando pezzi di plastica e legno, bombolette spray e un accendino.

Ostia sotto stretta sorveglianza dopo i roghi negli stabilimenti balneari
Individuato grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, il giovane, cresciuto nel quartiere San Giovanni in un contesto familiare difficile, ha raccontato agli inquirenti, a quanto apprende l’Adnkronos, di essere arrivato a Ostia una settimana fa e di aver trascorso le notti a dormire negli androni dei palazzi. Per il ventiquattrenne, che non aveva con sé alcun telefono, alla luce degli elementi raccolti e della confessione resa, è scattato il fermo del pubblico ministero che, nelle prossime ore, ne chiederà la convalida. Intanto verrà trasferito in carcere. Il pm titolare dell’inchiesta, vista la situazione del ragazzo, disporrà inoltre una consulenza psichiatrica.
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