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Ribaltone sulle spiagge di Ostia, il bando riparte ma la stagione è a rischio

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Massimiliano Gobbi e Martina Zanchi
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Colpo di scena sulle spiagge di Ostia. I giudici del Consiglio di Stato hanno ribaltato la decisione presa meno di due settimane fa dal Tar, che aveva sospeso il bando per l’assegnazione di 31 concessioni in vista della prossima estate, autorizzando di fatto Roma Capitale a riattivare la procedura. Si tratta di 25 stabilimenti, quattro ristoranti e due spiagge libere con servizi che il Comune ha messo a bando il 14 febbraio scorso, ma fino a ieri, nella pagina web dedicata alla gara d’appalto, campeggiava un alert: «Procedura sospesa in ottemperanza delle ordinanze del Tar Lazio pubblicate in data 13/05/2025», ma con «riserva di riattivare la gara all’esito dell’appello cautelare in corso». Esito che, appunto, è arrivato ieri e che secondo voci di corridoio è stato accolto con un’ovazione al dipartimento Patrimonio.

Ora però si tratta di capire se le tempistiche siano sufficienti ad assegnare le 31 concessioni per l’inizio della stagione estiva, formalmente fissato al 1° maggio, o se l’ordinanza non rischi di trasformarsi, per il Comune, in una vittoria di Pirro. Una preoccupazione che serpeggia anche tra i banchi della maggioranza di fronte al decisionismo del sindaco, Roberto Gualtieri, e dell’assessore al Demanio marittimo, Tobia Zevi, che hanno deciso di andare avanti a tutti i costi con la gara.

Nell’ordinanza, accogliendo l’appello del Campidoglio contro la precedente pronuncia del Tar, i giudici evidenziano che «le previsioni e i criteri stabiliti dall’Avviso (...) non sembrano avere portata escludente né ostare, conseguentemente, alla utile partecipazione degli operatori interessati alla procedura di affidamento». Detto in soldoni, i balneari che hanno fatto ricorso possono presentare un’offerta e cercare di ottenere la concessione secondo le regole imposte dal Comune. Ovvero, tra le altre cose, versare al Campidoglio una percentuale sul fatturato (royalty). Una novità per Ostia, dove gli operatori versano soltanto il canone demaniale. Non solo, secondo il Consiglio di Stato il bando sembra sufficientemente competitivo e non in contrasto con il diritto dell’Unione europea. Infine, «nella comparazione tra gli opposti interessi e proprio alla luce delle ragioni esposte, appare prevalente l’interesse pubblico alla rapida definizione della procedura».

Bisogna però vedere se il Comune farà in tempo o se dovrà rassegnarsi ad autorizzare altre proroghe in favore degli attuali concessionari. E poi c’è l’udienza di merito, fissata dal Tar al 14 ottobre, quando il ricorso dei balneari verrà esaminato nel dettaglio e che potrebbe ribaltare di nuovo la situazione. A Palazzo Senatorio però tirano dritti. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un nuovo bando per altre 10 concessioni mentre ieri sono state aperte le buste della gara per le spiagge libere Rossa, Cotto, Ocra, Senape/Limone, Rosa, Sabbia, Verde, Gialla, Grigio, Spqr e Bianca. Bando per cui, fanno sapere dal Comune, sono arrivate più di 50 offerte.

Intanto la decisione del Consiglio di Stato ha creato scompiglio tra i balneari. «Questa ordinanza è discutibile per la sua sinteticità e per la debolezza delle motivazioni - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari - Il fatto che gli attuali gestori possano partecipare alla gara non può prevalere, comeinvece sostiene il Consiglio di Stato, su ogni altra valutazione riguardante l’evidente illegittimità del bando rispetto alla normativa vigente, così come chiarito dal Tar del Lazio. Questa è una decisione provvisoria che non risolve nulla, ma anzi alimenta il caos. Siamo certi che, nel merito, il provvedimento verrà annullato». Secondo Capacchione, poi, «esiste il rischio concreto che gli stabilimenti non siano operativi e completamente funzionanti per la prossima stagione estiva. Ora tocca al Comune garantire che questa eventualità non si verifichi».

Sulla stessa lunghezza d’onda Federbalneari: «Aspettiamo di conoscere le modalità della riapertura delle gare - dice il presidente Massimo Muzzarelli - il vero problema riguarda la partenza imminente della stagione balneare in un anno cruciale per il Giubileo e con la Pasqua alle porte. La situazione è tutt’altro che risolta».

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