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A Roma è panico scabbia, dopo il Virgilio spuntano casi al Giordano Bruno

Valentina Conti
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I due casi di scabbia accertati presso la sede centrale del Liceo Virgilio di via Giulia non sono stati segnalati alla scuola dai diretti interessati. Ma non esiste alcun obbligo di farlo. Non solo. Il Virgilio non è l’unica scuola della Capitale in cui si sono verificati casi di scabbia nelle ultime settimane dell’anno in corso. È successo, ad esempio, anche all’istituto magistrale statale Giordano Bruno alla Bufalotta, come tra l’altro ha comunicato la dirigente scolastica Alessandra Lorini agli studenti, alle famiglie, ai docenti e al personale Ata. I problemi sopraggiunti? Al centro c’è il nodo normativa. Dunque, serve fare chiarezza.

«Secondo le disposizioni sanitarie vigenti in materia, davanti all’insorgere di casi di scabbia non c’è alcun obbligo da parte di studenti e famiglie di informare la scuola (ovvio che si confida nella correttezza di genitori e ragazzi). E la Asl, se informata di casi di questo genere, non è obbligata a far effettuare una disinfestazione ambientale dei locali scolastici, se non in casi indispensabili», sottolinea Daniela Buongiorno, del Comitato esecutivo del Coordinamento presidenti del Consiglio d’istituto del Virgilio, che conferma: «Da noi i due casi ci sono stati comunicati in modo irrituale». Come? Sembrerebbe da una rappresentante di classe per il caso di uno studente di una classe dell’istituto, e poi si sarebbe saputo pure del secondo. La scuola, di conseguenza, ha reso nota la situazione al medico competente e al responsabile sicurezza.

 

 

 

 

Ed è stata diramata la circolare n. 221 con il richiamo alle principali misure di profilassi, di igiene ambientale e prevenzione che vanno attuate nei casi specifici. «Alla circolare è stato allegato l’opuscolo del Dipartimento Prevenzione della Asl Roma 2 che indica modalità di trasmissione della malattia e i provvedimenti generali da seguire nei vari ambiti. Si procederà comunque ad una pulizia straordinaria delle classi coinvolte», precisa Buongiorno. Occorre, inoltre, spiegare un altro punto: la presenza di casi di scabbia in studenti frequentanti non costituisce motivo di chiusura dell’istituto scolastico né necessita di un protocollo sanitario specifiIl numero Dei casi di scabbia accertati al liceo Virgilio co per i contatti. Ma prevede esclusivamente l’allontanamento temporaneo degli individui infetti fino a completa guarigione. Per la riammissione a scuola serve, in pratica, che i genitori consegnino a scuola il certificato del medico curante, di Medicina Generale o Medico Pediatra (o dello specialista), che attesti la guarigione del proprio figlio. La confusione sul piano normativo e i timori delle famiglie hanno prodotto il caos. Al Giordano Bruno, c’è stato chi, preso dalla psicosi, ha tentato di mettere perfino una catena con catenaccio per impedire l’ingresso a scuola. Nonostante siano state adottate tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori contagi di scabbia (che si trasmette unicamente attraverso contatti molto stretti e prolungati): dalla pulizia e disinfezione di tutti i locali e delle superfici alla segnalazione e al confronto con il Servizio Malattie Infettive della Asl Roma 1. E, in ogni caso, le famiglie coinvolte sono state invitate dalla scuola a monitorare la situazione dei propri figli e a rivolgersi al medico curante (cosa che comunque già avevano fatto). «La scuola – ha ribadito la preside Lorini nella circolare n. 503 – non ha il potere di interrompere un servizio pubblico chiudendone i locali. Solo un’ordinanza del sindaco o della Asl, che ad oggi mancano mancando i presupposti, possono “chiudere” la scuola» rassicurando sull’adempimento delle segnalazioni, come previsto.

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