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Roma, "Giustizia per Ostia". A 10 anni dal commissariamento manifestazione e class action

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Massimiliano Gobbi
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Ostia non ci sta più. Dopo dieci anni di immobilismo, promesse mancate e silenzi istituzionali, la rabbia dei cittadini esplode in una manifestazione "senza precedenti". Il 2 aprile alle 19.30, Piazza Anco Marzio sarà il teatro di una protesta pacifica ma "netta", organizzata dal Comitato Giustizia per Ostia. La fiaccolata non sarà solo un momento simbolico, ma un grido collettivo per chiedere risposte immediate e azioni concrete.

Nel 2015, Ostia fu sottoposta a commissariamento per motivi legati alla legalità e all'ordine pubblico, una misura che ha avuto ripercussioni profonde sulla vita dei residenti. L'ex prefetto Franco Gabrielli, in recenti dichiarazioni, ha definito questo provvedimento una "supercazzola", rafforzando le critiche di chi ha sempre sostenuto che Ostia sia stata penalizzata per evitare un commissariamento più ampio su Roma. Questa presa di posizione ha riacceso il dibattito e alimentato la volontà di mobilitarsi.

La comunità di Ostia ha vissuto anni di difficoltà economiche e sociali, con un progressivo declino della qualità della vita e della sicurezza. Il Comitato Giustizia per Ostia, nato dall'indignazione collettiva, si è fatto portavoce delle richieste di cittadini e imprenditori, che chiedono non solo risposte, ma anche misure concrete per risanare il tessuto economico e sociale della città.

L'evento del 2 aprile non è altro che un'opportunità cruciale per ribadire la necessità di un cambio di rotta. La richiesta non si limita a un riconoscimento simbolico delle sofferenze subite, ma include anche la richiesta di risarcimenti per i danni economici e morali derivanti da una decisione giudicata ingiusta e sproporzionata.

La manifestazione vuole essere un messaggio chiaro alle istituzioni. "E' tempo di restituire dignità e prospettive a Ostia" gridano gli organizzatori. L'obiettivo del Comitato è quello di trasformare questa mobilitazione in un punto di svolta, affinché le autorità ascoltino le richieste dei cittadini e si impegnino in un reale percorso di riabilitazione del territorio. La speranza è che questa iniziativa non rimanga un gesto isolato, ma l'inizio di un dialogo costruttivo per il futuro di Ostia.

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