
Roma Capitale del cinema: è la prima location d'Italia

Roma si conferma non solo capitale del cinema, ma anche città dove si concentra il maggior numero di aziende del comparto, che operano nella fascia alta del mercato produttivo, quello superiore ai 2 milioni di euro. È quanto emerge dall’indagine curata da Cna di Roma su "Investimenti cinematografici internazionali e impatti economici sull’economia romana", presentata ieri nella sede della Camera di Commercio di Roma.
Un’analisi che conferma e ribadisce il ruolo della nostra città nelle produzioni cinematografiche, non solo italiane ma anche internazionali. Altro che crisi del cinema e incertezza nel futuro, almeno per quello che riguarda il mondo produttivo. Intanto nella Capitale si concentra il valore complessivo della produzione italiana con oltre il 41% delle società di produzione nazionali mentre da sola, la città, realizza il 63% di questo valore, pari a circa 3,39 miliardi di euro. Poi le aziende che ci lavorano. Sono tante e soprattutto solide: le società romane hanno livelli di capitale sociale medio-alti rispetto alla media nazionale (tra 1 e 5 milioni). Il report evidenzia, inoltre, la presenza di una forte polarizzazione dimensionale, con una prevalenza di microimprese, circa l’85%, ma allo stesso tempo una capacità delle stesse di generare una marginalità media positiva (+0,94%), migliore della media italiana (-2,55%).
Ma il dato forse ancora più significativo di questa ricerca è quello riguardante la centralità che la città riveste quando si parla di coproduzioni cinematografiche internazionali. In poche parole, tutti vogliono venire nella Capitale per girare un film. Negli ultimi cinque anni è stata infatti capace di attrarre oltre l’80% degli investimenti pubblici destinati a queste coproduzioni, pari a 367 milioni di euro. A essere attratte maggiormente sono Francia, Belgio, Svizzera, e ancora Germania, Spagna e Polonia. Tanto hanno fatto anche gli effetti del Tax Credit (agevolazione fiscale) per far venire produzioni esecutive estere: grazie a tale incentivo, infatti, dal 2020 a oggi il settore audiovisivo ha attirato investimenti internazionali per circa 1,5 miliardi di euro sul territorio nazionale, generando ricadute economiche stimate in 5 miliardi. L’82,5%, inoltre, degli incentivi concessi, pari a 469 milioni, è andato proprio a società cinematografiche romane. A dimostrazione, poi, di quanto faccia bene investire in un settore che crea Pil e fa bene quindi all’economia della città, ci sono gli effetti del bando Lazio Cinema International, che dal 2016 al 2024 ha finanziato 80,6 milioni di euro, innescando investimenti per 268,67 milioni sul territorio regionale e provocando un impatto economico complessivo vicino al miliardo di euro.
Tutti questi risultati non fanno che confermare come Roma continui a rappresentare il principale hub produttivo cinematografico nazionale, capace di generare impatti economici e occupazionali davvero significativi. Questo non significa, però, fermarsi allo stato delle cose. Nel convegno di ieri si è battuto il tasto sulla necessità di rafforzare ulteriormente le politiche di sostegno e di attrazione degli investimenti internazionali attraverso strategie mirate, capaci di consolidare ancora di più il ruolo della Capitale nel panorama cinematografico globale. Ma anche «diversificare le collaborazioni con nuovi mercati emergenti per garantire una più ampia sostenibilità e resilienza nel lungo periodo».
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