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Scabbia al Virgilio, scatta la profilassi: la circolare agli studenti dopo i casi

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Francesca Mariani
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Caos al liceo Virgilio, dove si sono accertati due casi di scabbia nella sede centrale della scuola, in via Giulia. A metterlo nero su bianco una circolare, la numero 221 del 24 marzo, della dirigenza scolastica inviata poi a tutti gli alunni. Nel dettaglio si specifica che «la scabbia è una malattia infettiva dovuta a un parassita (acaro) che penetra nello strato superficiale della pelle e determina piccole lesioni cutanee».

La trasmissione «si ha con un contatto diretto pelle a pelle con la persona infestata o raramente, con un contatto con effetti personali infestati».
Una circostanza questa porta ad adottare misure di igiene ambientale come «aerare i locali più frequentemente e disinfettare i pavimenti delle aule, i banchi, i piani di lavoro si legge nella missiva - con prodotti disinfettanti di uso comune». E ancora la riammissione a scuola potrà avvenire solo «dietro certificato medico di avvenuta guarigione».

Consigli e profilassi, si specifica in calce alla missiva «è valido solo per i casi di reale accertamento e non di voci generiche non meglio definite, che continuano a circolare fuori dal perimetro scolastico, e che possono creare un clima di allarmismo inutile e dannoso al benessere degli alunni».

L’ultimo caso denunciato di scabbia a scuola risale ai primi di dicembre quando alla primaria Ada Negri, parte dell’istituto comprensivo Gino Strada, in via Latina. Anche in questo caso i casi erano limitati e circoscritti a due bambini, peraltro della stessa famiglia. La scuola materna in quella circostanza avviò tutte le procedure necessarie, inclusa una pulizia approfondita e una sanificazione degli ambienti.

Un vero e proprio boom di casi in città di questa infezione della pelle dovuta a un parassita, si registrò nell’estate del 2023 soprattutto tra bambini e anziani, con un aumento del 30 per cento delle infezioni rilevate. «Il motivo non lo sappiamo. I diversi casi registrati a Roma riguardano gli asili nido, un setting che favorisce la diffusione dell'acaro, però episodi si sono verificati anche tra adulti, in Rsa e reparti ospedalieri - disse all’epoca Enrico Di Rosa, direttore del Sisp-Servizio Igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1, interpellato da Adnkronos Salute - Non è un fenomeno solo italiano, anche in Europa c'è una tendenza all'aumento dei casi di scabbia. Però vediamo che si sta caratterizzando come una malattia che può colpire tutti». Sulla possibilità che questo sia legato al cambiamento climatico Di Rosa ha affermato che «è un'ipotesi, ma non c'è una causa unica. E soprattutto non è più una malattia collegata alle condizioni di indigenza, oggi può colpire tutti».

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