
Esplosione spettacolare in mare, la mina con 200 chili di tritolo fatta brillare a Fiumicino
Mina di 200 kg della Seconda Guerra Mondiale esplode nelle acque di Fiumicino, il suo ritrovamento era avvenuto a 100 metri dalla foce del Tevere. Un’operazione di bonifica subacquea durata tre giorni che ha permesso di neutralizzare una pericolosa mina nelle acque del porto commerciale di Fiumicino. Dal 18 al 21 marzo 2025, infatti, i Palombari del G.O.S. (Gruppo Operativo Subacquei) di COMSUBIN (Comando Subacquei e Incursori) della Marina Militare, con il supporto della Guardia Costiera di Fiumicino, sono stati impiegati per portare a termine un delicato intervento coordinato dalla Prefettura di Roma. L'obiettivo principale era garantire la sicurezza della navigazione nelle rotte di accesso e uscita dal porto.
Durante le operazioni, i sommozzatori hanno individuato quattro proiettili di medio calibro e, soprattutto, una mina ormeggiata Modello P200 contenente circa 200 kg di TNT. L'ordigno, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, giaceva a sei metri di profondità, a meno di 100 metri dalla foce del Tevere, in un’area coinvolta nei lavori di costruzione del nuovo porto commerciale e della darsena pescherecci.
L’allarme è stato lanciato dalla Capitaneria di Porto di Roma dopo che gli strumenti della ditta incaricata dei lavori avevano rilevato un’anomalia sul fondale. Immediatamente, sono state attivate le procedure di sicurezza e i Palombari della Marina Militare sono intervenuti per verificare la natura dell’oggetto. Grazie alla loro esperienza nello sminamento e nella neutralizzazione di ordigni inesplosi, gli specialisti hanno confermato la presenza di un pericoloso residuato bellico.
Per scongiurare rischi, le operazioni di recupero sono state eseguite con la massima cautela. La mina è stata prima imbragata con apposite attrezzature, poi sollevata tramite palloni di sollevamento e infine rimorchiata fino a un’area di sicurezza designata dall’Autorità Marittima. Qui, seguendo le procedure consolidate della Marina Militare, l’ordigno è stato definitivamente neutralizzato, eliminando ogni possibile minaccia per la navigazione e la sicurezza pubblica.
L’intervento si è svolto nel totale rispetto dell’ambiente marino, evitando danni alla flora e alla fauna locali. La Marina Militare ha nuovamente dimostrato l’elevata professionalità e preparazione dei suoi Palombari, che operano costantemente per garantire la sicurezza nelle acque italiane e proteggere il traffico marittimo da potenziali pericoli.
Il ritrovamento di ordigni inesplosi non è un evento isolato. Le acque italiane, in particolare quelle del Lazio, sono state teatro di intensi scontri durante la Seconda Guerra Mondiale e, ancora oggi, celano numerosi residuati bellici. Negli anni, molte operazioni di bonifica hanno permesso di rimuovere bombe, mine e altri ordigni, riducendo i rischi per pescatori, diportisti e operatori portuali (Massimiliano Gobbi).
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