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Pasticcio sulla graduatoria taxi, va annullata. Il caso della lettera "Z"

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Martina Zanchi
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A meno di un mese dalla pubblicazione, la graduatoria comunale per il rilascio di mille nuove licenze taxi dovrà essere annullata in autotutela e slittano ancora i tempi per il rilascio dei titoli di guida. Il Comune infatti si è reso conto di avere escluso alcuni candidati che, invece, in base al concorso indetto lo scorso anno avrebbero diritto alla licenza e che sono rimasti fuori dall’assegnazione a causa... del loro cognome. O meglio, della lettera iniziale. Un «mero errore materiale» - così lo definiscono fonti dell’assessorato alla Mobilità - nell’utilizzo del software in uso a Roma Servizi per la Mobilità ha portato infatti all’esclusione immotivata di sette candidati il cui cognome inizia con la «Z».

A farlo notare al Campidoglio sarebbe stata la Camera di Commercio di Roma, secondo quanto riporta lo stesso ente che ha replicato alle spiegazioni date dall’assessore Eugenio Patanè venerdì scorso, in commissione Mobilità, e riportate dal sito Roma Today. Quella della lettera zeta sarebbe «una vicenda a dir poco surreale e che fortunatamente ha riguardato poche persone, sulla quale la Camera di Commercio è totalmente estranea - commenta la Ccia - Va sottolineato, infatti, che è stata la stessa Camera di Commercio a segnalare a Roma Capitale, dopo aver interloquito con gli interessati, la mancata presa in carico da parte della stessa Roma Capitale di sette nominativi il cui cognome iniziava per la lettera Z. Nominativi che, invece, erano legittimamente ricompresi nell’elenco che la Camera di Commercio aveva inviato agli uffici competenti di Roma Capitale».

Sarebbero solo tre, invece, le «anomalie» riscontrate sull’iscrizione al ruolo degli aspiranti tassisti, «attribuibili, peraltro, a un errore del sistema e prontamente corrette e comunicate agli uffici competenti di Roma Capitale», chiosano da viale dell’Oceano Indiano.  Secondo quanto emerso invece durante l’audizione dell’assessore in commissione, le persone che non risultavano iscritte alla Camera di Commercio (e che invece lo sono) erano 13.

Numeri scarni ma sufficienti a rendere necessario l’annullamento in autotutela della graduatoria, approvata in giunta a fine febbraio. A rallentare l’iter, poi, ci sarebbero i controlli antimafia effettuati tramite un software sempre da Roma Mobilità, a quanto pare piuttosto a rilento. Il ritmo finora è stato di «4 o 5 al giorno», ha detto l’assessore Patanè in commissione, ma ora, secondo quanto si apprende dall’assessorato, l’iter ha finalmente messo il turbo ed entro questo mese dovrebbero essere risolti anche gli ultimi problemi. Ci sarà la nuova graduatoria, con gli esclusi della Z, e verranno completati i controlli sui vincitori. Per aprile quindi dovrebbero essere inviate le Pec agli assegnatari.

«Tra ricorsi, punteggi sbagliati, correzioni, controlli antimafia ed errori della Camera di Commercio ancora non si vede luce - commenta il consigliere capitolino di FdI Federico Rocca - Per quanto ne avremo prima di vedere le nuove auto bianche per le strade della Capitale?». Dopo la Pec comunale ogni candidato ha 60 giorni per presentare le garanzie finanziarie (visto che le licenze sono a titolo oneroso: quelle ordinarie si pagano 75.500 euro e quelle per il trasporto disabili 52.800) e 90 per comprare la vettura. Dai due ai tre mesi, quindi, qualora l’aspirante tassista non fosse già pronto con tutti i documenti e la macchina in garage. Tant’è che già il 28 febbraio scorso, in un’intervista rilasciata a Il Tempo, il presidente della commissione capitolina Mobilità Giovanni Zannola si era tenuto "largo" con i tempi, prevedendo l’entrata in servizio delle nuove auto bianche per l’estate.

Comunque in ritardo rispetto agli annunci iniziali del Campidoglio, che voleva i taxi in strada per il Giubileo. Invece quando inizieranno a circolare l’Anno Santo sarà praticamente concluso. Ci si può consolare considerando il fatto che, quello dell’anno scorso, è stato il primo e unico bando per i taxi pubblicato dal Comune in 19 anni. Nell’auspicio per il Campidoglio che nessuno dei ricorsi presentati dai candidati esclusi vada a buon fine, un’eventualità che potrebbe costringere gli uffici a rivedere di nuovo graduatoria e assegnazioni.

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