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Idi di marzo, gli ex detenuti protagonisti di “Cesare deve morire” tornano sul luogo del delitto

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Le trame, le congiure, i rovesci militari e spirituali che contraddistinguono l’epopea narrata dagli storici antichi e dal Giulio Cesare di Shakespeare, rivivono con intensità nuova, attraverso interpreti che, dal mondo barbarico del crimine riportano echi di sfide mortali e feroci lotte per il potere.

La performance in programma sabato 15 marzo alle 17, proposta dalla Compagnia del Teatro Libero di Rebibbia ha per titolo “Cesare ‘addamurì!”, il palco è quello dell’Area Sacra di largo Argentina, proprio lì dove avvenne l’omicidio del condottiere romano. Sotto la guida di Fabio Cavalli, i protagonisti del celebre film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, con Cavalli coautore e 'Orso d'oro al Festival di Berlino 2012, tornano a far riflettere su temi quali la Repubblica, la Libertà, il Tirannicidio, la Congiura, l’Onore, il Tradimento. Gli interpreti cinematografici di allora, oggi tutti cittadini liberi, testimoniano la forza liberatrice dell’arte. Giulio Cesare venne assassinato dai Congiurati alle Idi di Marzo del 44 a.C. La performance, della durata di circa 50 minuti, è guidata da Fabio Cavalli e accompagnata dalle musiche dal vivo composte dal M° Franco Moretti. In scena Giovanni Arcuri, Giacomo Silvano, Juan Dario Bonetti, Leonardo Ligorio, Marcello Lupo, col sostegno degli attori Maurilio Giaffreda e Alessandro Marverti.

Il Teatro Libero di Rebibbia è un progetto di La Ribalta - Centro Studi “Enrico Maria Salerno”, una Associazione che lavora dal 2003 alla promozione delle attività d’arte e cultura presso la Casa Circondariale Roma Rebibbia N.C., coinvolgendo i cittadini reclusi in un progetto di crescita culturale, artistica, professionale. Le dimensioni dell’impegno e i risultati conseguiti: oltre 2000 persone detenute coinvolte nei laboratori professionali, corsi, workshop; 54 produzioni teatrali con tre Compagnie; 5 pellicole prodotte in collaborazione con il MIC, RaiCinema, Teatro di Roma, Fondazione Cinema per Roma, Corte costituzionale, Regione Lazio, Roma Capitale. Quasi 100.000 spettatori esterni hanno assistito alle performance dei detenuti-attori nel grande Auditorium del Carcere.

La riduzione del danno da carcere, il contenimento della recidiva, l’armonia fra reclusi e custodi, l’allentamento del pregiudizio, sono altrettanti risultati tangibili dell’impegno culturale, confermati dalla Direzione del Carcere e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con cui l’Associazione collabora in piena sintonia.

Si sono moltiplicate, negli anni, le opportunità di impiego professionale nei comparti artistici e tecnici dello spettacolo per gli ex-detenuti.

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