le tasche dei romani
Maggiolina abusiva ma il Comune non sgombera. Ecco l'escamotage

Non sono bastate due sentenze di fila a convincere il Comune che è possibile sgomberare la sede dell’associazione La Maggiolina in via Bencivenga, a Montesacro, la quale secondo i giudici occupa abusivamente il locale comunale da ormai 13 anni. Eppure fin dal 2016 (quando a Palazzo Senatorio c’era il commissario Francesco Tronca) con un atto dirigenziale il Comune ha sancito di rientrare in possesso di quegli spazi. Una decisione rimasta però lettera morta.
A spingere l’Amministrazione a quel passo c’era non solo una forte morosità - che sarebbe di poco meno di 700 mila euro - ma anche l’utilizzo improprio di quello spazio. Nel 2011 infatti un’ispezione dei vigili urbani rivelò «lo svolgimento di lezioni e corsi universitari previo pagamento di un corrispettivo mensile - si legge nella sentenza di Palazzo Spada - oltre all’organizzazione di eventi musicali asseritamente non compresi nell’attività statutaria». Nulla di inedito nel caos che regna nel patrimonio capitolino, ma in questo caso prima il Tar, nel 2023, e poi il Consiglio di Stato, a settembre scorso, hanno dato ragione al Comune. Dopo quattro mesi però nulla si muove e il presidente della commissione Trasparenza, Federico Rocca (FdI), si è detto pronto a rivolgersi alla Corte dei conti.
Anche se parlando all’Adnkronos l’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi, ha anticipato il perché sulla Maggiolina il Comune non sta facendo nulla e probabilmente nulla continuerà a fare per mesi. «Secondo gli uffici di Roma Capitale il rischio di fare un atto impugnabile in assenza del pronunciamento del giudice ordinario è più alto rispetto all’accumulare un credito - ha detto - Gli organismi deputati, innanzitutto il comitato tecnico previsto dalla delibera 104 del 2022 (approvata sotto l’amministrazione Gualtieri, ndr) sono in attesa del pronunciamento del giudice ordinario che deve esprimersi rispetto alla questione dei canoni: se il debito della Maggiolina sia da calcolare sul 100% del canone o sul 20%. Evidentemente il comitato tecnico ha scelto di aspettare questa sentenza».
E il motivo è presto detto. «La questione- prosegue l’assessore - è se in quel luogo viene svolto un servizio culturale o invece un servizio commerciale». Proprio quello che, peraltro, nel 2011 venne scoperto dai vigili urbani. «Se il giudice riesce a dimostrare che l’attivita della Maggiolina è totalmente "profit" - continua Zevi - è chiaro che la determina riacquisisce valore (quella del 2016 che prevedeva lo sgombero, ndr) se invece il giudice dicesse che l’attività è congrua, e il canone è il 20%, a quel punto noi andremo dalla Maggiolina e diremo loro: hai fatto istanza di concessione? Fai un piano di rientro del debito? Paghi quello che devi pagare? A quel punto poi si arriva alla concessione». Addio sgombero, ecco la regolarizzazione targata Pd. Intanto La Maggiolina continua a organizzare eventi, rigorosamente culturali. Perché il profitto, a via Bencivenga, non entra (più).