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Roma, discarica "fantasma" in cerca di bonifica: si apre il balletto delle competenze
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Lo scandalo della discarica abusiva fantasma accanto al centro per la raccolta di rifiuti ingombranti che Ama allestisce ogni domenica a Ostiense, raccontato da Il Tempo, rischiando di riaprire il vaso delle competenze tra Comune e Regione sulle sponde del Tevere. Una sottile striscia di verde, che verde ormai non è più, che separa la città dal fiume. Nel nostro caso, in particolare, dividiamo il parcheggio di lungotevere Pietra Papa dal "Biondo" e ospita perfino un tratto di pista ciclabile. Si tratta di pochi metri, in pendenza, dove sono stati gettati elettrodomestici, vecchi mobili e altri vari scarti. La catasta di rifiuti inizia proprio al limite dell'ampio parcheggio dove ogni domenica i camion dell'Ama parcheggiano i container aspettando i residenti e il loro carico di ingombranti.
L'Ama e l'assessorato comunale all'Ambiente, contattati da Il Tempo, hanno precisato che la competenza, nel caso delle sponde del Tevere, è regionale. Nel nostro articolo di lunedì, però, non si parla di competenze, ma solo dell'assurda scelta di quel luogo - ai cui margini sorge una discarica abusiva per allestire un'«isola ecologica». Ieri mattina siamo tornati lì nel parcheggio in compagnia del vicepresidente del Municipio XI e delegato di FdI per il decoro urbano della Capitale, Marco Palma, per scattare nuova foto e girare un video (pubblicato stamattina sul sito web de Il Tempo) così da rendere ai lettori più comprensibile proprio quell'incomprensibile, assurdo, labile confine tra due competenze: comunale e regionale.
Le immagini, del resto, parlano chiaro: i cumuli di rifiuti ingombranti iniziano nel parcheggio per scendere gradualmente verso il letto del fiume. Quindi meglio non dare il via a infelici balletti di competenze che non piacciono ai cittadini che pagano le tasse e vogliono vivere in una città pulita e non in un immondezzaio.
Ora è chiaro che qualcuno dovrà attivarsi per ripulire l'area. Che sia il Comune, attraverso l'Ama, oppure la Regione attraverso delle ditte private poco importa. Regione che, tra l'altro, proprio nel corso dell'anno scroso, ha dato il via a importanti opere di bonifica lungo gli argini e le banchine del Tevere. Siamo sicuri che, al di là del chi e come farlo, questo caso si possa risolvere semplicemente mettendo in campo un po' di buon senso e cooperazione istituzionale. Anche perché Roma e il Tevere sono da sempre indissolubilmente legati. (Sigismondo Valente)