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Roma, Termini e Tuscolana: ecco le venti strade sorvegliate speciali.

Martina Zanchi
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Nell’ordinanza della Prefettura firmata ieri sera non c’è scritto «zone rosse» ma la sostanza, in quanto a effetti per la sicurezza del rione Esquilino e delle zone intorno alle stazioni Termini e Tuscolana, è la stessa.

«Dalla data odierna e per la durata di due mesi», si legge nel documento, su venti strade e piazze indicate dalla Questura sarà vietato «stazionare indebitamente» a soggetti molesti o aggressivi che risultino «già destinatari di segnalazioni all’Autorità giudiziaria» per spaccio di droga, scippi, rapine, danneggiamenti, nonché per detenzione e porto abusivo di armi, invasione di terreni o edifici e porto d’armi o in generale oggetti atti a offendere. Saranno allontanati dalle forze dell’ordine per garantire ai cittadini, ai turisti e ai pellegrini di poter vivere serenamente l’esperienza nella Città eterna. È, in sostanza, il cosiddetto Daspo urbano che esiste da tempo, ma che rientra negli strumenti da utilizzare in maniera specifica nelle aree «caratterizzate da problematiche di criminalità predatoria e spaccio, connotate da situazioni di degrado urbano e sociale, spesso associato a fenomeni di marginalità».

Tutto rientra nell’ambito dei controlli rafforzati disposti ora anche nella Capitale - dopo Milano, Napoli, Firenze e Bologna - su input di una direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che invita gli Uffici territoriali di governo a imporre «zone rosse» nelle aree considerate a maggiore rischio per la sicurezza dei cittadini. All’Esquilino sono interessate via Giolitti; via Amendola; via Turati; via Principe Amedeo; via Manin; via Gioberti; piazza Manfredo Fanti; via Cattaneo; via Cialdini; via Rattazzi; via Cappellini; via Mamiani; via Ricasoli; via La Marmora e piazza Vittorio Emanuele II. Nei pressi della stazione Tuscolana, invece, sono elencate nell’ordinanza del prefetto, Lamberto Giannini, via Monselice; via Adria; via Tuscolana «(fronte civico 212)»; via Mestre e piazza Ragusa. Aree individuate anche grazie ai numerosi esposti presentati dalle associazioni di categoria, dai comitati e in generale dai cittadini, preoccupati per la propria incolumità ed esasperati dal degrado dei loro quartieri. Così, in attesa del potenziamento del piano «Strade sicure» attuato intorno a Termini e dell’installazione, da parte del Campidoglio, di tremila telecamere di sorveglianza sul territorio, Viminale e Prefettura passano alle vie di fatto creando se non nella forma almeno nella sostanza - due «zone rosse» di fatto.

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