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Stadio Flaminio, si allontana il sogno della Lazio. Primo ok a Roma Nuoto
È arrivato il via libera della conferenza dei servizi al progetto della società Roma Nuoto, che si è presentata insieme a Costruzioni Civili e Commerciali spa e Rubner Holzbau srl, per la riqualificazione dello stadio Flaminio con l’intento di trasformarlo nel «tempio dello sport femminile», per dirla con le parole dell’architetto progettista Giacomo Manca di Villahermosa. Il dipartimento Sport di Roma Capitale ha formalizzato ieri la conclusione della conferenza con esito positivo, con alcune prescrizioni, dando quindi il via alla fase di analisi della sostenibilità economico-finanziaria del progetto. Solo al termine di queste verifiche è previsto il passaggio in giunta e poi in Assemblea capitolina, per l’eventuale dichiarazione di pubblico interesse. Meno di 24 ore prima della chiusura dell’iter, come riportato ieri da Il Tempo, la società Costruzioni Civili e Commerciali aveva diffidato il Comune a concludere la conferenza dei servizi sul progetto, «essendo ampiamente trascorso ogni termine di legge e non sussistendo alcuna ragione per l’ulteriore differimento del procedimento intrapreso».
Era stato peraltro l’assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, a dire che la conferenza di Roma Nuoto sarebbe terminata a stretto giro. Dichiarazioni rese a margine dell’incontro avvenuto in Campidoglio, il 13 dicembre, tra il patron della Ss Lazio Claudio Lotito e il sindaco Roberto Gualtieri, insieme agli assessori, per l’illustrazione dello studio di prefattibilità per il Flaminio presentato dal club, che con piano da quasi 400 milioni vorrebbe renderlo lo stadio in cui disputare le partite in casa. Ora infatti il timore dei tifosi è che il «sì» a Roma Nuoto, seppure nell’ambito di una conferenza dei servizi preliminare, possa diventare un ostacolo insormontabile per la realizzazione dei sogni biancocelesti.
Sul progetto della Lazio infatti l’iter vero e proprio di valutazione non è ancora iniziato, seppure sia stato richiesto al Comune proprio il giorno dell’incontro. Tornando al progetto di Roma Nuoto, del valore di circa 55 milioni, con piscina olimpionica da 50 metri, campi da padel, pista da pattinaggio e hockey su ghiaccio, il dipartimento Sport evidenzia che non sono arrivati «atti di dissenso» dalle istituzioni coinvolte, mentre le osservazioni riguardano principalmente l’aspetto urbanistico (servirà una variante) e la necessità di una «verifica preventiva dell’interesse archeologico». Serviranno anche approfondimenti successivi rispetto all’impatto su mobilità, trasporti, sosta e accessibilità.