aspettando il giubileo

Roma, guardie giurate in metro e ronde private nei quartieri

Maria Elena Marsico

Contro la malamovida, il degrado, i malviventi. A meno di un mese dall’apertura della Porta Santa, la città è pronta a dire a basta, con ogni strumento che può avere a disposizione. Obiettivo: più sicurezza per tutti, cittadini, lavoratori, turisti. È di ieri l’approvazione al subemendamento della consigliera regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, Emanuela Mari, sul potere sanzionatorio delle guardie giurate nelle stazioni e a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale sul territorio della Regione. Una misura che, fa sapere, «abbiamo pensato innanzitutto in chiave Giubileo, per consentire di imporre un salto di qualità al servizio su scala regionale, davanti alla mole di persone che arriveranno sul nostro territorio in corrispondenza dell’Anno Santo, ma che comunque era attesa da tanti pendolari e dal personale viaggiante per migliorare le condizioni di sicurezza». Ma il problema sicurezza non riguarda soltanto le metro o gli autobus. La percezione di una Roma che spaventa comincia a partire dalle piazze, nei fine settimana, tra la gente, persino in pieno giorno. Al punto da far nascere iniziative di vigilanze fai-da-te, come le ultime «ronde di quartiere», il servizio a pagamento operativo dalla Cassia al Fleming, dal Tuscolano al Portuense e che ora vuole essere attivo su Trastevere, contro la malamovida, baby gang e malintenzionati che si aggirano tra i vicoli del rione.

 

  

 

 

«Non vi sentiti sicuri quando rientrate a casa la sera? Il tuo palazzo o quartiere non è sicuro?», chiedono i circa cinquemila volantini rossi stampati da un’agenzia privata e lasciati vicino alle auto. E poi: «Contattaci saremo la tua ronda di quartiere». Un servizio, quindi, di vigilanza fai–da–te che si limita a fare da deterrente per i malintenzionati e a chiamare le forze dell’ordine in caso di necessità, ma che non sembra attirare i residenti. «Smontata la sanità pubblica smontata la scuola pubblica ora passiamo alle forze dell'ordine, alla sicurezza, ecco come si è svegliato il rione Trastevere, tappezzato da questi volantini. Stiamo alla frutta», commenta su Facebook la presidente del Comitato Emergenza Trastevere – gruppo che pochi giorni fa aveva protestato pacificamente con un sit in contro la malamovida - postando il volantino sulla pagina social. Carmen Trimarchi del Comitato Rinascita Esquilino – quartiere allo stesso modo ostaggio di degrado e malviventi- racconta che «nei condomini si è parlato di avere un servizio di vigilanza privata, ma è di difficile attuazione. Perché – spiega l’avvocato che è anche vicepresidente di “Luce sia Esquilino” – dovrebbe coinvolgere più condomini, negozianti. Ma chi se ne fa carico? È difficile perché raggruppa più soggetti».

 

 

Anche se, non nasconde, «la vigilanza privata potrebbe essere la soluzione per avere i portici più sicuri, liberi e più puliti». Per quanto riguarda, invece, le ronde di Trastevere, «a me sembra più una trovata pubblicitaria», commenta. Da Ponte Sisto all’Esquilino, infatti, la percezione è la stessa. «Non è tanto una questione di paura, quanto di avere più occhi ovunque perché in qualsiasi momento puoi essere aggredito, malmenato», racconta ancora Trimarchi. Proprio come è accaduto ad alcune mamme a Colle Oppio, «prese a calci dietro alle ginocchia dopo aver accompagnato i bambini all’asilo, in pieno giorno», raccontano i residenti sulle pagine di quartiere. E proprio nella stessa zona, nei pressi del Colosseo, un turista tedesco di 30 anni è stato rapinato da quattro cittadini tunisini, tre di 18 anni e uno di 19, che lo hanno accerchiato, minacciato con un coltello alla nulla e picchiato per poi sottrargli il portafoglio. I malviventi, in seguito alla denuncia, sono stati arrestati dai carabinieri per rapina aggravata in concorso in una Capitale che fa sempre più paura. E l’idea di una vigilanza privata in strada non è poi così peregrina...