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"Piscina" di Trevi: la fontana è vuota, al suo posto una vasca. E la città si divide

Giustina Ottaviani

Da fontana a «piscina» di Trevi. A causa del restauro in corso, in vista del Giubileo, è stato necessario prosciugare il monumento simbolo della Dolce Vita dove, per forza di cose, ora non si può più gettare la tradizionale monetina, amuleto a cui vengono affidate speranze e desideri. Ma per accontentare chi non vuole proprio rinunciare al lancio, il Comune ha ideato una soluzione che ha già diviso il pubblico: oltre gli alti pannelli che proteggono il cantiere, infatti, è comparsa una vasca rettangolare piena d’acqua. Una piscina a tutti gli effetti, ed è qui che gli speranzosi lanciatori dovranno mirare finché la Fontana non sarà di nuovo piena, al termine del restyling. «Si poteva evitare, visto che i lavori non dureranno molto" dice Sara, che osserva perplessa lo specchio d’acqua, "Mi sembra un’idea un po’ kitsch, poco elegante». Nella sua comitiva, invece, Mauro la prende con ironia: «Se l’avessi saputo, avrei proposto al Comune la piscina dei bambini che ho in giardino».

 

  

 

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Il sarcasmo, poi, non manca mai: «La mia vasca da bagno è più grande», dice uno studente. Sui social intanto è già un brulicare di fotomontaggi e video ironici, eppure la novità sembra non dispiacere affatto ai turisti, soprattutto agli stranieri, che dopo ore di viaggio e aver trovato Roma piena di cantieri, che nascondono piazze e monumenti, non sembrano avere alcuna intenzione di rinunciare anche al lancio della monetina. Il fondo della piscina, infatti, è già pieno di monete. Non sarà forse il milione e mezzo di euro che ogni anno, in media, viene tirato su dalla Fontana di Trevi e affidato alla Caritas, ma un piccolo tesoretto anche stavolta dovrebbe venirne fuori.

 

 

 

Chissà però se questo entusiasmo resterà intatto anche quando, sopra la vasca vuota, verrà montata la passerella pedonale a ferro di cavallo, che comprometterà del tutto la «cartolina» del monumento ma almeno consentirà ai visitatori di avvicinarsi alle statue durante i lavori, che dovrebbero concludersi entro l’anno. Una novità che ne porta con sé un’altra, forse definitiva: alla passerella si potrà accedere in maniera contingentata, un po’ alla volta, e il Campidoglio vuole mantenere l’accesso a numero chiuso al «catino» (dove iniziano le scale) anche quanto il cantiere verrà smontato. Per il momento è una sperimentazione, mentre sembra tramontata l’ipotesi di un ticket di due euro già dal 2025. L’ipotesi potrebbe essere riconsiderata in una seconda fase.