l'intervista

Roma e Giubileo, Silvestri: "Smart working per non bloccare tutta la città"

Edoardo Sirignano

«Il nostro emendamento chiede di potenziare lo smart working e il lavoro agile, sia nel settore privato, attraverso una diminuzione del costo del lavoro, sia in nel settore pubblico, mandando in deroga il principio della prevalenza della prestazione lavorativa in presenza. Si tratta di un provvedimento importante che speriamo venga recepito dal Parlamento e da tutte le istituzioni preposte». A dirlo Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, che anticipa i contenuti di una proposta per decongestionare il traffico cittadino e allo stesso tempo rendere più facile la vita degli abitanti della capitale nei giorni clou dell’Anno Santo.

Perché ritiene utile tale riforma?
«È necessario fare in modo che i possibili effetti negativi del Giubileo non ricadano sugli abitanti della città. Serve una pianificazione diversa da quella avuta fino ad ora. Faccio presente che nel centro di Roma c’è già un maxi parcheggio per pullman turistici che sta causando disagi in interi quartieri. Le soluzioni emergenziali non sono mai le migliori tra quelle percorribili. Lo si è visto anche con la tensostruttura a Termini, che grazie al Movimento 5 Stelle è stata spostata e che, purtroppo, ora è stata immaginata nel quartiere di San Lorenzo. Anche in questo caso parliamo di una zona non idonea, e anche in questo caso faremo sentire la nostra voce per difendere i diritti degli abitanti».

Basterà la vostra proposta a decongestionare il traffico nella capitale?
«Il problema del traffico non si risolve con un’unica misura e il potenziamento dello smart working non eliminerà del tutto i disagi di viabilità urbana che rendono Roma la 12esima città più trafficata al mondo. Questo provvedimento, però, farà in modo, ed è questo il nostro obiettivo, che si eviti la paralisi della capitale. Il turismo è una grande opportunità per Roma, ma bisogna gestirlo in modo da impedire un peggioramento della qualità della vita dei romani. Serve evitare che una grande possibilità si trasformi in una condanna».

Non bisogna, piuttosto, trovare delle soluzioni per organizzare meglio i flussi che arriveranno?
«Quella che offriamo è una parte delle soluzioni necessarie. Poi è ovvio che bisognerà lavorare anche sulla gestione del traffico e sul potenziamento dei mezzi di trasporto. Questo, comunque, non significa che la politica possa nascondersi davanti all’adozione di misure di evidente buonsenso e che, sin da domani, possano rispondere al mandato di prendersi cura dei cittadini e dei loro bisogni».

Come, invece, assicurare che anche quei lavoratori, che non potranno contare sullo smart working, non vivano grossi disagi?
«Questo provvedimento è pensato proprio per i lavoratori che non potranno accedere allo smart working. Il nostro obiettivo è quello di permettere loro di effettuare la percorrenza casa-lavoro in tempi ragionevoli. Siamo consapevoli che non tutti potranno beneficiare direttamente di questo provvedimento, ma i ritorni indiretti saranno enormi ed evidenti».

  

Un primo passo sarebbe chiudere qualche cantiere...
«Roma è attualmente un cantiere a cielo aperto. La loro chiusura entro l’anno è a dir poco fondamentale e la giunta Gualtieri si gioca molto su questo. Senza ottenere questo risultato, nessun provvedimento potrà evitare che Roma piombi nel caos».