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Giubileo, la strigliata del Vaticano su cantieri: Roma non è pronta

Susanna Novelli
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Poco più di due mesi all’apertura della Porta Santa di San Pietro - che darà ufficialmente il via al Giubileo 2025 - e cresce la preoccupazione di una Capitale ancora indietro su cantieri e servizi. E non solo perché i disagi sono tanti e a tratti insopportabili per decine di migliaia di romani che ogni giorno si ritrovano imbottigliati in una viabilità a tratti stravolta, ma anche per una fragilità dell’intero sistema di strutture e infrastrutture che va bel oltre i lavori giubilari. Basti pensare agli alberi che cadono e alle strade che si allagano anche con piogge "banalmente" stagionali, ad esempio. Una situazione che tuttavia irrita non poco il Vaticano. Già nei giorni scorsi, monsignor Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione dell’Anno Santo, aveva «sollecitato» il cantiere di piazza Risorgimento, per i quali dopo aver posizionato la segnaletica per il cambio della viabilità «non vedeva nessuno al lavoro».

E non è un caso che a soli quattro giorni dalla nomina a vicario del Papa perla Diocesi romana, il cardinale Baldassarre Reina sia tornato sulla questione Giubileo, di fatto nella sua prima dichiarazione (ripresa dall’Ansa) dopo l’investitura di Bergoglio il 6 ottobre scorso.

«Avverto anche io i disagi che stanno vivendo in questo momento tanti cittadini romani, sono sotto gli occhi di tutti. Speriamo che i ritardi che stiamo constatando si possano recuperare nel minore tempo possibile. Mi sembra di capire che l'intenzione dell’amministrazione, oltre che del tavolo di Palazzo Chigi - sottolinea Reina - sia quella di rispettare i tempi di consegna dei singoli cantieri».

Più che un auspicio, una richiesta di «grazia dall’alto» quella di monsignor Reina che riceverà la porpora cardinalizia il prossimo 8 dicembre, quindici giorni esatti all’apertura dell’Anno Santo. E chissà se per quel giorno la «nostra città bella ma estremamente complessa, purtroppo segnata da tanti disagi, da tante difficoltà», come detto da Reina stesso, sarà riuscita quanto meno a mettersi il vestito della festa per dare almeno all’apparenza la sua scena dignitosa. Ai romani intanto non resta che pregare nel bel tempo.

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