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Roma, pro-Palestina in piazza: inneggiano ad Hamas e insultano Meloni e Netanyahu

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I pro-Palestina sono scesi in piazza, oggi, per una manifestazione contro "l'oppressore" Israele in ricordo della strage del 7 ottobre 2023, quando però a lanciare l'attacco è stato Hamas, prendendo di mira contemporaneamente la città di Sderot, una ventina di villaggi israeliani del Sud del Paese, due installazioni militari e un festival di musica che si svolgeva nell’area. Anarchici, attivisti dei centri sociali: tutti pronti a inneggiare all'organizzazione politica palestinese islamista, sunnita e fondamentalista. La manifestazione è stata vietata dal Viminale. "Palestina libera! Quali sono i valori occidentali? Genocidio, sterminio e fame?". Questo l’appello degli antagonisti di Tel Aviv che si soni riuniti in sit-in (autorizzato) davanti a Porta San Paolo, a Roma, in un piazzale Ostiense blindato dai cordoni di agenti e mezzi delle forze dell’ordine per la manifestazione organizzata in vista del primo anno di guerra nella Striscia di Gaza.

 

 

 

Da stamani migliaia i controlli da parte delle forze dell’ordine. Ai varchi di ingresso alla piazza, gli agenti fotografano i documenti per identificare i partecipanti. Nonostante lo sciopero dei mezzi pubblici, strade bloccate e pioggia intensa, il piazzale è gremito da migliaia di dimostranti: sventolano bandiere di Palestina e Libano, ma anche Siria e Iraq, Paesi a loro volta interessati da bombardamenti da parte dell’esercito israeliano all’indomani del 7 ottobre di un anno fa, dopo l’aggressione di Hamas. "Siamo in piazza nonostante tutti i divieti anche per voi italiani- hanno detto gli organizzatori dal palco- perché anche il governo Meloni ci sta togliendo i nostri diritti. Siamo qui contro il genocidio di Israele, per i 40mila morti di Gaza. Il mondo vuole dimenticarlo ma non lo permetteremo". "Siamo dalla parte della resistenza palestinese: quello che accade laggiù è legato a Ucraina, Taiwan e a tante guerre nel mondo. Da decenni i governi di centrodestra e centrosinistra limitano la libertà di sciopero e manifestazione- hanno continuato - Più avanza la guerra e più devono reprimere, con una economia di guerra con cui sfruttano lavoratori e studenti". 

 

 

 

Sui social i pro-Hamas hanno già dichiarato l'obiettivo: mettere a ferro e fuoco la Capitale, "come a Genova nel 2001", e puntare all'ambasciata di Israele. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha detto di avere fiducia piena nella capacità delle forze dell'ordine di arginare le ipotetiche azioni violente dei partecipanti. Slogan contro il premier italiano e il presidente israeliano risuonano nella Capitale. "Meloni assassina" e "Netanyahu assassino": sono alcune delle espressioni che scandiscono i manifestanti. "La Palestina rappresenta gli esclusi nel mondo - dice al megafono un attivista -. Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione. Fuori gli occupanti".  

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