Lago Albano, in un anno il livello dell'acqua si è abbassato di 53 centimetri
Nonostante le norme di tutela introdotte dalla regione Lazio a partire dal 2009, i livelli del lago di Albano sono progressivamente calati nel tempo e, solo nell’ultimo anno, si sono ulteriormente abbassati di oltre 50 cm. A registrarlo è il teleidrometro installato nel settembre 2023 dall’Autorità di bacino con l’obiettivo di misurare in tempo reale i livelli del lago e metterli in correlazione con i parametri meteoclimatici del territorio dei Colli Albani. Complici anche gli scarsi apporti pluviometrici dell’ultimo anno (-40%) e le elevatissime temperature (oltre 2 °C sopra la media con punte di oltre 37 °C nel luglio e agosto 2024), rispetto ai 2,66 m misurati il 10 settembre 2023, il 23 settembre di quest’anno lo strumento segnava 2,13 m, ben 53 cm in meno, facendo registrare il 2 settembre 2024 il valore minimo di 2,07 m (-59 cm).
Di fronte all’emergere dell’evidenza dei dati, l’Autorità di bacino ha quindi istituito nel gennaio del 2024 un apposito tavolo tecnico per far fronte alla sofferenza idrica che sta interessando il lago di Albano e l’intera idrostruttura dei Colli Albani e rispondere alle richieste provenienti dal territorio.
“L'amministrazione di Castel Gandolfo aveva già inviato un progetto per il recupero delle acque piovane al Ministero dell'Ambiente, ripresentandolo lo scorso anno agli Enti preposti, consapevole della grave situazione del nostro lago. Per monitorare lo stato di severità idrica, abbiamo fortemente voluto, lo scorso anno, l’istallazione del teleidrometro. Per fronteggiare tale situazione e per gestire il recupero dell’acqua della Circumlacuale, è evidente che le amministrazioni comunali, da sole, non possono affrontare sfide così complesse. Pertanto, dopo la creazione del Tavolo di lavoro e dopo il primo incontro dello scorso anno focalizzato esclusivamente sui problemi del Lago Albano di Castel Gandolfo, ci aspettiamo, nel prossimo incontro che si terrà a breve, che la gigantesca mole di dati raccolti nel corso di quest’anno porti alla proposizione di ipotesi di intervento immediate e concrete per la salvaguardia dell’Ecosistema del nostro lago” riporta il sindaco di Castel Gandolfo, Alberto de Angelis.
Obiettivo del tavolo tecnico, coordinato dalla stessa Autorità, e del quale fanno parte la regione Lazio, Città metropolitana di Roma Capitale, l’ente parco Castelli Romani, i comuni di Castelgandolfo, Albano e Nemi, l’ANBI e il gestore AceaAto2, è quello di giungere quanto prima ad un aggiornamento del quadro conoscitivo sull’effettivo stato di salute del lago, sulla attuale disponibilità di risorse idriche dell’idrostruttura, sui diversi utilizzi dell’acqua, nonché sull’adeguatezza delle infrastrutture idriche esistenti, al fine di individuare rapidamente strategie e azioni di mitigazione il più possibile mirate ed efficaci.
“A causa anche dei cambiamenti del clima, l’intero complesso idrogeologico dei Colli Albani, e in particolare la sua area centrale, si trova oggi in uno stato di evidente sofferenza a cui è necessario far fronte quanto prima al fine di salvaguardare l’enorme patrimonio ambientale, culturale ed economico costituito dai laghi di Albano e di Nemi, e allo stesso tempo garantire l’accesso all’acqua a tutti i cittadini e alle imprese del territorio” commenta Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino centrale.
Nel corso del 2024 il tavolo tecnico ha svolto numerose attività di analisi e di indagine, anche sul campo, la cui conclusione è prevista entro quest’anno, e che consentiranno di individuare gli interventi da mettere in atto al fine di favorire il pieno equilibrio tra le esigenze di tutela ambientale e quelle civili per il legittimo utilizzo della risorsa. Sono previsti due prossimi incontri, il primo il 2 ottobre, dedicato al lago di Nemi, anch’esso come Albano in grave sofferenza, e il secondo ai primi di novembre, dove sarà illustrato il programma di azione congiunto.