desolazione

Roma, addio all’ex Fiera. Ruspe entro il 2024 per la “città della gioia”

Martina Zanchi

La «città della gioia» al posto della desolazione in cui versa la ex Fiera di Roma, dismessa ormai quasi vent’anni fa, da quando è stata aperta la «nuova» fiera sulla Portuense. Altra struttura, questa, che presenta grosse problematiche di varia natura. Ma ora al centro del progetto vincitore del concorso indetto dal Comune (che si chiama proprio «Città della gioia» ed è stato sviluppato da Acpv Architects, Arup, Asset e Parcnouveau) ci sono i capannoni fatiscenti del complesso di via dell’Arcadia, a ridosso di via Cristoforo Colombo, dove tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo inizieranno le demolizioni per lasciare spazio a un nuovo spazio urbano, finalmente ricucito con il quartiere Tor Marancia.

 

  

 

A illustrare il masterplan, insieme al sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, anche rappresentanti della società Orchidea srl, proprietaria dell’area. L’obiettivo è sfidante: posare la prima pietra del cantiere nel 2026 (ultimo anno di mandato del sindaco), poi però ci vorranno almeno tre anni per vedere realizzato il progetto, che su una superficie utile di 44 mila metri quadrati ne prevede oltre 35 mila a uso abitativo, di cui settemila destinati a social housing (in sostanza 12 palazzine di cui due per l’edilizia sociale). Circa 6800 metri quadrati sono destinati a servizi direzionali e duemila a uso commeciale. Ci saranno poi due piazze aperte alla vita del quartiere (piazza del Sole su viale Tor Marancia e piazza degli Eventi a sud, su via Georgofili).

 

 

Il nuovo masterplan prevede poi che il 50% delle superfici sia destinato a verde e servizi, recuperando 36 mila metri quadrati di suolo oggi completamente pavimentato. «Tutto il quadrante è in trasformazione - ha sottolineato l’assessore Veloccia - sono partiti i lavori per piazza dei Navigatori, con una serie di opere pubbliche. C’è poi la riqualificazione del cosiddetto «bidet» di via Giustiniano Imperatore, che diventerà un hotel, e all’Eur Cassa depositi e prestiti sta trasformando le Torri di Ligini». Ma quella dell’ex Fiera per il Campidoglio è una sfida particolare. «Abbiamo sbloccato una ferita urbana profonda - ha detto il sindaco Gualtieri -. Ora riusciremo a partire rapidamente con le demolizioni, per passare alla progettazione più analitica e poi aprire i cantieri». Mentre la demolizione andrà avanti, infatti, «porteremo in giunta il progetto esecutivo - ha spiegato Veloccia - e così spero si possa posare la prima pietra per inizio 2026».