fuoco amico

Roma, no all’inceneritore: Schlein contro Gualtieri (ma a sua insaputa)

Susanna Novelli

Fuoco amico sul sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Non solo il suo assessore alla Mobilità che spinge per l’ampliamento della Ztl alla vigilia del Giubileo, con una città ancora ben lungi dal dichiararsi pronta, ma soprattutto la segretaria del suo partito che ha aperto una breccia pericolosissima sul punto centrale dell’intero mandato capitolino targato Gualtieri: il temovalorizzatore. L’impianto, che dovrebbe risolvere la scandalosa emergenza rifiuti nella Capitale d’Italia, è riuscito ad andare avanti nonostante i venti contrari dei comitati, sostenuti dai Cinquestelle e, soprattutto, da Avs che, ricordiamo, è parte della maggioranza dem alla guida del Campidoglio. Elly Schlein, durante la festa dell’Unità a Genzano, ridente paesino dei Castelli romani, alle obiezioni dei comitati per il «no all’inceneritore» di Santa Palomba, si è impegnata ad aprire un confronto sull’impianto.

 

  

 

Probabile che la segretaria del Pd non sappia, o non abbia ben compreso, la portata di quanto detto e dell’impegno preso, a differenza dei colleghi di Alleanza Verdi-Sinistra che non hanno perso tempo a commentare il clamoroso assist: «Apprezziamo la posizione assunta dalla segretaria del Pd Elly Schlein che da Genzano, in occasione della festa dell’Unità, si è impegnata a promuovere prossimamente un confronto urgente con i Comitati No Inceneritore - riferiscono in una nota i consiglieri capitolini di Avs, Nando Bonessio e Alessandro Luparelli - auspichiamo che a questo momento di confronto, oltre ai Comitati territoriali e ambientalisti, la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein voglia invitare anche quelle forze politiche che pur sostenendo con coerenza e convintamente gli atti di governo della città approvati dall’amministrazione Gualtieri, hanno sempre portato avanti una posizione critica ma mai ideologica sulla costruzione di un inceneritore, peraltro non previsto nel programma di coalizione».

 

 

Sconcerto in Campidoglio, dove proprio la realizzazione del termovalorizzatore, ancora più dell’organizzazione del Giubileo, è stata posta al centro della prossima campagna elettorale. L’impianto, per la realizzazione del quale è stato affidato il progetto a un raggruppamento di imprese con a capo Acea Spa, dovrebbe entrare in funzione nei primi mesi del 2026, ovvero in piena campagna elettorale. Ed è su questo che Gualtieri ha messo la faccia per la corsa al secondo mandato. E già perché è a questo punto chiaro che le carte per giocarsi la partita di Roma Capitale si stanno già mischiando. Non a caso sempre di inceneritore ha parlato Ignazio Marino, neo eletto al Parlamento europeo con Alleanza Verdi e Sinistra, in un progetto che lo vedrebbe a capo di una lista proprio per le comunali del 2026, spaccando in questo caso la stessa Avs. Ora l’affondo del Pd stesso con la segretaria del partito di Gualtieri che rimette tutto in discussione, aprendo a un confronto che rischia, come minimo, di rallentare la realizzazione dell’impianto. Nello stesso giorno in cui il primo cittadino dem è «costretto» a chiedere il sostegno al governatore di centrodestra del Lazio, Francesco Rocca, per frenare le ambizioni del suo assessore alla Mobilità (sempre del Pd), che vorrebbe allargare a dismisura la Ztl alla Fascia Verde già dalla prossima primavera, ovvero nel bel mezzo del Giubileo. Tre indizi, insomma che, secondo Agatha Christie, fanno una prova. E la certezza che sia sempre Roberto Gualieri a correre per il centrosinistra al bis in Campidoglio appare già incrinata. Chissà che al suo posto non arrivi da Bruxelles Paolo Gentiloni...

 

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