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Giubileo, no al tendone-dormitorio davanti a Termini. La soluzione? Dietro alla stazione...

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Martina Zanchi
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Lontano dagli occhi (quelli dei turisti, non certo dei residenti) lontano dal cuore. Il tendone-dormitorio che per il Giubileo ospiterà fino a 70 senzatetto non verrà allestito in piazza dei Cinquecento, all’uscita della stazione Termini, bensì in un’area di Ferrovie dello Stato situata tra piazza di Porta San Lorenzo e via di Santa Bibiana, messa a disposizione da Sistemi urbani. Un punto molto vicino alla mensa della Caritas e che i clochard conoscono bene, visto che sotto la tettoia di cemento e nel piccolo parcheggio adiacente si formano spesso tendopoli che vengono sgomberate quando il livello di degrado diventa insostenibile.

Da qualche tempo la parte coperta è stata chiusa con una recinzione ma, tra qualche mese, verrà allestito un punto per l’accoglienza notturna. Ad annunciare le novità è stato ieri il sindaco, Roberto Gualtieri, a margine di un incontro in Prefettura. «È cambiato il cronoprogramma del cantiere di piazza dei Cinquecento - ha spiegato- I tempi sono più rapidi del previsto e quell’area, che coincideva con quella della vecchia tensostruttura dei vaccini Covid, sarà già stata rimessa a nuovo e sarà necessaria per la funzionalità della piazza». Da capire come verrà oganizzato il dormitorio, visto che la nuova collocazione «ha delle differenze di conformazione logistica ha aggiunto Gualtieri - Quindi bisognerà fare un lavoro tecnico per adattare e rimodulare la tensostruttura». Confermate invece le «location» per gli altri tre tendoni, alle stazioni Ostiense e Tiburtina e in via delle Fornaci. Il costo dell’operazione per Roma Capitale - illustrato dall’assessore alle Politiche sociali, Barbara Funari, durante una commissione che si è svolta a giugno - è di circa cinque milioni di euro: uno per comprare le tende e altri quattro per affidare la loro gestione, da dicembre 2024 a marzo 2026.

Lo spostamento del dormitorio di Termini, quindi, sarebbe motivato soltanto da ragioni tecniche.Anche perché Gualtieri rivendicala scelta. «Le tensostrutture non portano i senza fissa dimora, semmai li tolgono dalla strada». Secondo l’onorevole Simonetta Matone, però, è ben diversa la molla che ha spinto il primo cittadino a rinunciare a piazza dei Cinquecento. «Il sindaco si è dovuto adeguare alle proteste dei cittadini - afferma la deputata leghista - Tanto da avere annunciato in pompa magna al Tavolo del Giubileo l’assoluta irrinunciabilità di piazza dei Cinquecento, salvo poi ripiegare su un’altra soluzione dopo la battaglia che ho portato avanti insieme al capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori». Di fatto, comunque, il dormitorio si è spostato di meno di un chilometro. Ben altra era la speranza dei residenti di Castro Pretorio, Termini, Monti ed Esquilino, che chiedevano di scegliere un’altra zona per aprire l’ennesimo servizio destinato ai clochard, visto che quel quadrante è saturo. «Di certo questa è una soluzione migliore - dice Alexia Sasson, del Comitato albergatori romani - ma saremmo molto più contenti se l’assistenza venisse.

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