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Roma, trovato anche il terzo ragazzo evaso da Casal del Marmo

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Hanno scavalcato il muro di cinta del carcere minorile e si sono guadagnati la (breve) libertà. Ora, è stato trovato dai carabinieri della Compagnia di Roma Centro un ragazzo, a Colle Oppio, che dalle foto sembrerebbe il terzo evaso dalla struttura penitenziaria di Casal del Marmo. Si trova in caserma e si attende la conferma dalle impronte digitali. Tutto è successo domenica 21 luglio, intorno alle 19. Tre ragazzi tunisini hanno eluso i controlli della penitenziaria e si sono lasciati il carcere alle spalle. Le ricerche sono iniziate subito dopo la fuga. 

 

 

Ieri sera è stato rintracciato il secondo ragazzo evaso alla Stazione Termini. Il primo, in giornata, a L'Aquila. “Non avevamo e non abbiamo molti dubbi sul fatto che i fuggiaschi di ieri, tutti minori, vengano ripresi e ricondotti in carcere in breve tempo. Di solito - ha spiegato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria - questi ragazzi non godono di appoggi esterni e non di rado sono gli stessi familiari che li inducono a costituirsi. Questo, però, non cancella le falle del sistema le quali, al contrario, vengono ancor più evidenziate dalla certificazione che non si tratti di fughe organizzate. Insomma, basta deciderlo estemporaneamente e si può evadere con evidente facilità". 

 

 

"Apprendiamo che, anche il terzo evaso dall’Ipm Casal del Marmo di Roma, è stato rintracciato e preso dai carabinieri. La Fns Cisl Lazio Lazio esprime compiacimento poiché si è garantita la salvaguardia della sicurezza della collettività, oltre, che la pena sia espletate in carcere", ha affermato invece il segretario generale Fns Cisl Lazio Massimo Costantino. "Occorre non dimenticare, purtroppo, che le condizioni oggettivamente difficili di chi opera nelle carceri, adulti e minori, seppur espletando il proprio servizio con spirito di servizio e abnegazione per garantire condizioni di sicurezza e rispetto della vita dei detenuti ma, purtroppo, sono meno note le condizioni lavorative in cui lavora il personale che non son certamente soddisfacenti ma diventate quotidianamente insostenibili", ha aggiunto. 

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