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Roma, Gualtieri sprofonda al penultimo posto nella classifica dei sindaci più amati

Edoardo Romagnoli
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Il sindaco più amato d’Italia? È Michele Guerra, primo cittadino di Parma. E il meno amato? Giacomo Tranchida di Trapani, preceduto dal sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, che registra una flessione del 15,2% rispetto al giorno delle elezioni, a pari merito con quello di Palermo Roberto Lagalla. A stabilirlo è il Governance Poll, la ventennale rilevazione di Noto Sondaggi, che misura il consenso di presidenti di Regione e sindaci commissionato dal Sole 24 Ore. Uno dei sondaggi che, a seconda di come si classificano, fa più gioire o più arrabbiare i primi cittadini di tutta Italia. Ma come vengono condotti i sondaggi? Partiamo dal campione: in ogni Regione si individuano circa 1000 soggetti e 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età e area di residenza. Le interviste sono state effettuate tra maggio e luglio 2024. Quest’anno sono stati presi in considerazione 80 comuni capoluoghi di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta. Mentre non rientrano quei comuni che sono andati al voto nel 2024.

 

 

Il quesito. La domanda è una sola per tutti: se domani si dovesse tornare alle elezioni amministrative lei confermerebbe o meno l’attuale sindaco? I sistemi di rilevazione. Sono tre: Cati, Cami e Cawi. Cati è il sondaggio effettuato tramite telefono fisso, Cami è quello tramite telefono cellulare e Cawi attraverso il web. Ma andiamo a vedere nello specifico le diverse posizioni partendo dal podio. Come detto il primo classificato è il sindaco di Parma, al secondo posto il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi (con il 62 per cento), e quello di Ravenna, Michele de Pascale (con il 61 per cento), che sarà il candidato del Pd alla successione di Bonaccini. Al quarto posto si classificano ben sette sindaci a pari merito con il 60% del gradimento. Sono: Luigi Brugnaro (Venezia), Mario Conte (Treviso), Alessandro Canelli (Novara), Mattia Palazzi (Mantova), Matilde Celentano (Latina), Claudio Scajola (Imperia), Giuseppe Cassì (Ragusa). In affanno le grandi città, a parte Napoli, con Beppe Sala (sindaco di Milano) che passa dal primo al 19mo posto, Stefano Lo Russo (Torino) che non va oltre il 57mo posto. Con Manfredi, Brugnaro è tra i pochi sindaci di grandi città a mantenere solido un apprezzamento che nelle altre metropoli tende a mostrare qualche affanno. A Milano Sala perde otto punti rispetto al 65% di consensi che l’anno scorso lo aveva condotto alla vittoria, e nella nuova graduatoria si ferma al 19esimo posto.

 

 

Ora è chiaro che le problematiche che affronta una grande città rispetto a un capoluogo più piccolo sono diverse, ma è altrettanto vero che nella storia passata ci sono stati anche sindaci di grandi città che si sono piazzati nei primi posti. Rutelli quando governò la Capitale dal 5 dicembre 1993 all’8 gennaio 2001 si piazzò in alto nella classifica di gradimento e ancora oggi si fregia del titolo di «sindaco più amato di Roma». Generalmente chi si piazza agli ultimi posti è solito ricorrere alla classica formula «sono solo sondaggi contano i voti». A riprova della qualità del Governance Poll però dobbiamo ricordare che nel 2023 l’allora primo cittadino di Cagliari Paolo Truzzu risultò fanalino di coda tra i sindaci sardi. Un risultato che poi si è rispecchiato nella corsa alle Regionali in cui Truzzu sfidava Alessandra Todde. Nel voto di Cagliari il risultato sancì una sconfitta netta di Truzzu con il 34,6% contro il 53% di Todde. Gualtieri è avvertito.

 

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